Rapinese attaccato anonimamente sui social risponde così: «Metodi simili a mafia e Br»

Il caso Rapinese contro il gruppo Facebook “Rapi Governo”: «Criticatemi, ma a viso aperto Forse dietro si nascondono partiti di opposizione e qualcuno che non ama la concorrenza?»

Rapinese attaccato anonimamente sui social risponde così: «Metodi simili a mafia e Br»
Il sindaco Alessandro Rapinese, in carica da tre mesi e mezzo

Il sindaco Alessandro Rapinese contro la pagina Facebook “anonima” che da mesi lo attacca. In realtà la pagina un nome ce l’ha, “Rapi Governo”, ma restano ignoti tanto i promotori dell’iniziativa quanto gli autori dei commenti. Un modus operandi che il sindaco ha stroncato in un lungo video pubblicato - non a caso - proprio su Facebook. Rapinese, che si riprende mentre passeggia in montagna, invita i suoi oppositori a uscire allo scoperto e parla addirittura di modalità paragonabili per certi versi a quelle delle mafie, delle Brigate Rosse e del Ku Klux Klan.

«Come può definirsi sito d’informazione chi non si firma e non indica un nome? - chiede il sindaco - Se vuoi fare informazione, lo fai alla luce del sole e rispettando le regole, a partire da quelle di Facebook che vieta pagine senza il nome di un responsabile. Se invece combatti una battaglia politica nei confronti di uno che ti ha battuto alle elezioni e non lo fai con i dovuti metodi, allora mi fai venire in mente le Brigate Rosse. Anche loro avevano un progetto politico, quello di sovvertire il potere costituito, e lo non facevano fornendo nomi e cognomi. Io temo che dietro quella pagina ci siano politici che sono stati espulsi dal Comune dagli elettori e scrivono senza assumersi la responsabilità di quello che dicono».

«La legalità - riprende Rapinese - è un pre requisito, ma quella pagina non lo rispetta perché non segue le norme di Facebook. Se poi si tratta di politici, allora quelli devono anche essere opportuni in tutto quello che fanno, non c’è solo la legalità ma anche la cosiddetta opportunità. Io ho fatto opposizione per 18 anni ma non c’è una sola mia azione politica che non sia stata chiaramente riconducibile al mio nome. Mi sono sempre assunto le responsabilità».

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