Ricattava la compagna e un’altra ragazza: migliaia di euro, oppure le botte. L’uomo accusato va a processo

L’inchiestaGiudizio immediato dopo i fermi effettuati la scorsa estate. Un’indagine partita dalla Svizzera. Lui ha sempre negato tutte le accuse

Chiedeva alla compagna ma anche ad un’altra ragazza che sfruttava, dai 3mila ai 9mila euro al mese che dovevano essere consegnati per non subire violenti pestaggi. Soldi che le vittime dovevano “girare” al protettore dall’attività di prostituzione che svolgevano a cavallo del confine di stato tra Como e Chiasso, e più in generale tra la provincia lariana e il Canton Ticino.

Gli arresti la scorsa estate

L’inchiesta che la scorsa estate aveva portato a emettere tre ordinanze di custodia cautelare, al termine di una attività congiunta che aveva visto lavorare – da una parte all’altra della dogana – il Nucleo Investigativo dei carabinieri di Como e i colleghi della polizia cantonale, si è chiusa (per una prima parte) in queste ore con la richiesta di giudizio immediato da parte della procura di Como per un uomo di 44 anni della Romania, che dovrà rispondere ad una lunga serie di accuse a partire dallo sfruttamento della prostituzione di due ragazze connazionali – la prima di 24 anni, la seconda di 26 anni – ma anche di maltrattamenti in famiglia e di violenza sessuale. Ipotesi di reato pesantissime su cui ora la difesa, con gli avvocati Daniela Vigliotti e Vincenzo Sapone, dovrà decidere cosa fare, ovvero se chiedere o meno riti alternativi. Per il momento l’udienza è stata fissata, di fronte al Collegio di Como, per il 15 maggio 2023.

L’inchiesta che si era mossa a cavallo tra il capoluogo e il Ticino, era partita proprio da una comunicazione di reato che era arrivata in Italia dalla Svizzera. Iscritti sul registro degli indagati altri due soggetti (una coppia composta da un uomo italiano e da una donna rumena) che erano stati fermati in Canton Ticino con della sostanza stupefacente: erano stati arrestati e anche loro, quando rientreranno in Italia, saranno chiamati a rispondere dello sfruttamento della prostituzione e anche del possesso e dello spaccio degli stupefacenti.

Fascicolo che dunque si dividerà in due e che ora porterà davanti al giudice, per volere della procura, il quarantaquattrenne rumeno. Quest’ultimo era stato colpito da una misura cautelare nel mese di maggio.

Le contestazioni

É accusato di aver sfruttato la prostituzione di una ragazza di 24 anni facendosi consegnare 9 mila euro al mese, giovane che lavorava sia in Italia sia in locali hard del Ticino. Sfruttamento iniziato nell’agosto del 2019 e proseguito fino – appunto – al maggio di quest’anno. Ma l’uomo deve rispondere anche dello sfruttamento di una seconda ragazza (26 anni) con modalità identiche alla precedente (le avrebbe tuttavia chiesto “solo” 3mila euro al mese) e pure di violenza sessuale e maltrattamento in famiglia sempre nei confronti della ventiquattrenne.

In corso di indagine era stato effettuato anche un incidente probatorio. La difesa in tutti questi mesi ha respinto le accuse parlando di errori nelle trascrizioni delle intercettazioni e di rapporti sessuali estremi ma consenzienti, negando dunque sia lo sfruttamento sia la violenza sessuale.

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