Ritardi e corse saltate: a Como è già emergenza bus

Studenti Numerose segnalazioni da genitori e capi d’istituto a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni. Proteste per il capolinea spostato a San Giovanni, oggi in Prefettura incontro azienda-sindacati sui turni

I bus arrivano pieni alle porte della città e gli studenti non riescono a salire. Le segnalazioni da parte dei genitori con i figli che frequentano gli istituti superiori cittadini su disservizi, fermate saltate e ritardi continuano ad essere numerose. Ci risiamo, ogni volta che riprendono le lezioni i mezzi pubblici scontentano le famiglie.

Sulla linea C70 una mamma segnala di aver dovuto anche ieri accompagnare il figlio a scuola, la corriera ha saltato la fermata zona Villa Guardia perché già al completo. Stessa cosa era accaduta la settimana scorsa. L’abbonamento, quest’anno ritoccato al rialzo, in compenso è stato regolarmente pagato, fa notare piccata la mamma.

Settecento euro l’anno

La testimonianza di un papà con la figlia che fa la spola tra Como e Cantù è all’incirca la stessa. Entrare in classe in ritardo è la migliore delle ipotesi, la peggiore è dover prendere la macchina per accompagnare a scuola figli e compagni rimasti a piedi perché il bus è andato dritto o non è proprio passato. La spesa per l’abbonamento di questa ragazzina è pari a circa 700 euro l’anno. Le linee C45, C50 e C86, quindi la zona del Canturino, sembrano le più in difficoltà. Ma non mancano segnalazioni dalla cintura urbana e dalla bassa comasca.

Altri cittadini segnalano disservizi sulla 11 urbana, la linea che collega Sagnino, anche in orario serale. Una mamma interessata alla linea 6 da Breccia racconta che il figlio se l’è fatta a piedi più di una volta.

Ci sono poi i ritardi, molto importanti anche dentro ai confini del capoluogo, fino a 40 minuti da Ponte Chiasso. È vero che nei momenti di traffico più intenso, anche a causa dei lavori in autostrada, sulle strade si procede parecchio a rilento. Ma i principali istituti superiori cittadini registrano un numero crescente di giustificazioni per entrate ben oltre la prima campanella. Alcune scuole come il Giovio si sono già formalmente lamentate, in mancanza di un coordinamento tra l’azienda di trasporto e gli istituti e le autorità locali. Anche la Da Vinci Ripamonti conferma che nell’ultima settimana ci sono state parecchie criticità, soprattutto per l’utenza in arrivo da Cantù. Non fanno eccezioni Pessina e Magistri.

A inizio anno un gruppo di genitori rappresentanti di istituto aveva incontrato i vertici di Asf, in particolare il presidente Guido Martinelli, insieme all’allora presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi, oggi assessore.

Tavolo di lavoro

«Torneremo a chiedere un tavolo di lavoro con il provveditorato e le scuole – spiega Chiara Anzani, una mamma rappresentante al liceo Volta – così ci eravamo lasciati nei mesi scorsi».

Un altro argomento che segnalano famiglie e studenti è il capolinea spostato per diverse linee a Como San Giovanni, a causa dei lavori sul lungolago. Tanti alunni per fare cambio devono attraversare a piedi la città e prendere la coincidenza per Sant’Agostino. Servirebbe una linea circolare che colleghi le due stazioni.

Infine stamattina gli autisti di Asf saranno ricevuti in prefettura per un ultimo incontro con l’azienda nel tentativo di scongiurare uno sciopero. I dipendenti lamentano turni troppo lunghi per coprire le carenze del personale.

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