Rubano i Rolex a uno svizzero: un quindicenne li insegue e riesce a farli arrestare

Como Chiedono al proprietario di mostrarli, poi la fuga. Un ragazzino vede la scena e ne blocca uno in viale Lecco. Poi l’arrivo dei militari. «Mi era sfuggito, ma l’ho ripreso»

Ha solo 15 anni, ma quando si è trovato di fronte al ladro – che non aveva rubato una penna, ma due orologi Rolex per un valore di 50 mila euro – non ci ha pensato un momento e si è messo all’inseguimento del malvivente riuscendo poi a bloccarlo in ben due occasioni, dopo che una prima volta (con uno stratagemma) il ladro si era liberato.

Un intervento fondamentale, quello del minore – residente a Casnate con Bernate – perché ieri ha permesso, con il successivo aiuto dei militari dell’esercito e dei carabinieri di Como del Radiomobile, di arrestare non solo quello che stava scappando con un tasca i Rolex, ma anche il complice. In manette, accusati dalla Procura di Como di furto con destrezza – verranno processati domani in Tribunale con il rito direttissimo – sono finiti due serbi di 20 e 23 anni, residenti in Francia, Andrea Rakic e Roberto Jovanovic.

I due erano giunti a Como dopo aver contattato un uomo della Svizzera francese, 65 anni, appassionato di auto d’epoca. Ed era stato proprio questa la scusa per richiamarlo in città, in viale Lecco, per parlargli di auto che avrebbero potuto essere di suo interesse. Nell’affare, sono poi entrati anche discorsi relativi a orologi di pregio. Così, quando il cittadino svizzero si è seduto (accompagnato dalla moglie) ai tavoli di un ristorante di viale Lecco per discutere, il ragazzo serbo che aveva di fronte, vestito in modo elegante, all’apparenza molto distinto, ha chiesto di poter vedere gli orologi che marito e moglie avevano al polso.

Scene da film

All’improvviso però il malvivente è scappato in strada, dove ad attenderlo, sempre in viale Lecco, c’era un’auto con targa francese. Il trambusto, in quegli attimi, è stato notevole. Il cittadino svizzero si è parato di fronte all’auto, impedendo ai ladri di ripartire. I due serbi sono dunque scesi dalla vettura allontanandosi a piedi per le vie del centro.

Fermo al passaggio a livello, in attesa del transito del treno, c’era Federico, 15 anni di Casnate con Bernate. Ed è lui a raccontarci, con accanto il padre giustamente orgoglioso, quello che a questo punto è successo: «Me li sono trovati di fronte mente scappavano – ci dice – Uno era proprio davanti a me. Mi sono messo a inseguirli e nel tentativo di evitarmi uno ha perso l’equilibrio. L’ho raggiunto e gli sono salito sopra per bloccarlo».

Federico ha solo 15 anni ma è un atleta, con una stazza importante. Il malvivente a questo punto ha giocato d’astuzia: «Mi ha detto che era lui la vittima, che gli avevano rubato il cellulare. Quindi ho allentato la presa pensando di aver sbagliato e lui a quel punto è scappato di nuovo. Mi sono girato, ho visto quel signore svizzero disperato, e allora ho capito che mi aveva preso in giro e sono tornato ad inseguirlo bloccandolo dove ci sono i giardinetti, in fondo a viale Lecco».

La conclusione

Ma non è finita qui: «Mentre lo tenevo bloccato contro la recinzione, ho iniziato a temere che fosse armato e mi sono spaventato. Lui mi è riscappato, ma ho visto gli uomini dell’esercito (quelli che pattugliano il centro, ndr) e ho urlato per spiegare quello che stava avvenendo». L’inseguimento è così proseguito con anche l’arrivo dei carabinieri, fino a via Monti dove i due serbi sono stati fermati e ammanettati. Il cittadino svizzero, la moglie e il quindicenne – raggiunto nel frattempo da mamma e papà che erano in piazza Duomo – hanno poi verbalizzato in caserma l’accaduto. «Solo all’ultimo ho capito che avevano rubato due orologi da 50 mila euro - conclude - Fino a quel momento avevo creduto che avessero preso solo un cellulare».

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