Salva un bimbo che sta per annegare
Derubato di tutto su una spiaggia toscana

José, 57 anni, comasco: «Quel bambino stava morendo, non lo dimenticherò mai» - L’amara sorpresa poco dopo: «Mi hanno portato via tutto, anche le chiavi di casa»

Como

La voce rotta dalla commozione, José Manuel Errico, 57 anni, padre di famiglia di origine venezuelana ma italianissimo e - soprattutto - comasco, racconta un po’ schermendosi la sua bella impresa: l’altroieri, su una spiaggia libera a Marina di Carrara- un posto che frequenta da trent’anni per vacanza - non ha esitato a tuffarsi per salvare un bimbo di 7 anni che rischiava davvero di annegare dopo essere finito nei flutti generati da un canale che, sfociando nel mare, genera una corrente molto forte.

La sua storia, dalle parti di Massa, ha già suscitato un po’ di clamore per un epilogo davvero un po’ amaro. Tornato sui suoi passi - stremato e anche un po’ sotto choc - il signor José non ha più trovato il borsello che conteneva gli effetti personali, ivi compresi un orologio di un certo valore e le chiavi di casa, al punto che, assente sua moglie - che ne ha un secondo paio - l’altroieri è stato costretto a forzare una finestra per poter tornare in casa.

La sua impresa è comunque di quelle che meritano di essere raccontate, per il bel coraggio e la bella determinazione che non gli hanno mai fatto perdere la lucidità necessaria in casi come questo: «Mi sono accorto che annaspava, che andava sotto e mi sono detto che non avrei potuto permetterlo... Era un bambino, non potevo lasciarlo affogare». Quando l’ha raggiunto, il piccolo si lamentava e non faceva che ripetergli «ti prego, ti prego...». José racconta con la voce rotta dall’emozione: «L’ho afferrato e ho cercato di portarlo fuori, e stavo anche per riuscirci se all’improvviso non ci avesse raggiunto il padre, che a stento sapeva nuotare. Mi si è aggrappato anche lui, e nel tentativo di sollevare li bimbo trascinava giù me... Abbiamo rischiato davvero, rischiato tutti. Il piccolo, ma anche io e suo padre... Alla fine, non so come, sono riuscito a portare fuori entrambi».

Il padre e, soprattutto, il figlio sono stati affidati alle cure del 118, che nel frattempo era già stato messo in allarme: «Oggi - prosegue il signor José - mi piacerebbe almeno sapere come sta... Non ho più avuto nessuna notizia. Quando me l’hanno preso perdeva molta schiuma dalla bocca, aveva bevuto moltissimo».

A Marina di Massa dicono che il bimbo sta bene, e che si è ripreso, passata la paura iniziale. Nessuno, però, ha più contattato il suo salvatore, non foss’altro che per riferirgli delle condizioni. A Josè rimangono un misto di gioia e di amarezza. Gioia per il fatto di saperlo vivo («difficilmente scorderò quegli occhi»), amarezza per i suoi effetti personali spariti così, mentre lui combatteva con la corrente. «Pensi che qualcuno mi ha anche detto che, visto il trattamento, avrei fatto meglio a farmi gli affari miei... Cose da matti. Era solo un bambino. Se non si fosse salvato non me lo sarei mai perdonato».

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