San Giovanni attesa infinita. Su tre ascensori uno resta fermo

Stazione L’impianto posizionato tra i binari 4 e 6 è bloccato da anni. RfI: «Il collaudo entro sei mesi»

L’ascensore tra il binario 4 e 6 alla stazione San Giovanni è sempre guasto. Sul cartello posizionato sul vetro con la scritta “Fuori servizio” qualcuno, stanco evidentemente di non averlo mai visto entrare in funzione, ha scritto a penna “Aggiustatemi” e “che vergogna” già nella scorsa primavera e i moniti sono ancora lì. Nell’agosto del 2022, con la situazione identica, qualcuno aveva usato l’ironia per protestare affiggendo un secondo cartello con la scritta con pennarello rosso “for and ever”. “Per sempre”. Il foglio di carta era stato poi rimosso, ma non aveva poi sbagliato di molto se è vero - come è vero - che, in un anno e mezzo non è cambiato assolutamente nulla. L’elevatore è sempre fuori servizio e i tempi di ripristino un’incognita.

Banchine inaccessibili

Ieri verso le 14 erano tre i treni in partenza dai binari 4 e 6 e, quindi, raggiungibili soltanto utilizzando le scale: il 14.10 diretto a Biasca, il 14.41 diretto a Molteno e il 14.49 diretto a Rho. Questo vuol dire che una mamma con passeggino o carrozzina non poteva accedere al binario senza portarli su dalle scale, mentre per una persona in sedia a rotelle la situazione è di fatto impossibile. C’è la possibilità di segnalare in anticipo alle ferrovie la necessità di prendere il treno e, a quel punto, provvedono ad attivarsi spostando l’arrivo, ma c’è anche chi si deve spostare all’ultimo minuto e non pensa che i binari siano inaccessibili. Lo stesso vale poi anche per chi arriva alla stazione San Giovanni e rischia di ritrovarsi ”intrappolati” sul binario.

Tornando al mistero sul perché l’ascensore non sia di fatto mai entrato in funzione nel marzo del 2022 da RfI dicevano che «l’impianto è in attesa di collaudo». Ad agosto, sempre del 2022 si parlava di ripristino non immediato poiché «continuano le anomalie all’impianto, che si stanno cercando di risolvere il prima possibile».

Ad aprile del 2023, un anno dopo le prime lamentele, a cambiare erano stati solo i cartelli di insulti. Da Rfi avevano a quel punto chiarito di essere «in attesa da parte dell’ente certificatore» poiché «la normativa per la messa in esercizio per gli ascensori è diventata più stringente». L’ascensore, però, è sempre rimasto fermo.

Anomalie (forse) risolte

E adesso? Vengono dati, per la prima volta, dei tempi di ripristino. Ma si parla di sei mesi, sempre che non si verifichino ulteriori problemi. RfI ieri ha chiarito che «l’installazione è stata ultimata a novembre 2023 ed entro il primo semestre è in programma il collaudo». Evidentemente sono stati effettuati degli interventi per risolvere le anomalie di cui si parlava nei mesi scorsi e, adesso, servirà collaudare l’opera. I collaudi, soprattutto su ascensori ad uso pubblico - quindi con normative più restrittive rispetto ad impianti privati - si portano ovviamente dietro adeguamenti di vario tipo.

I prossimi sei mesi saranno quindi decisivi per capire se si arriverà a risolvere una volta per tutte la questione dopo anni di problematiche, imprevisti e intoppi che finora non hanno avuto esiti positivi.

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