Scandalo stazione di Como
Dopo 9 mesi ascensori
mai entrati in funzione

I binari Fs accessibili soltanto con le scale e quindi vietati a disabili e chi ha difficoltà motorie. Nessun servizio ai viaggiatori e cartelli incompleti

Era il 13 giugno scorso quando è stata inaugurata la nuova stazione unica di Como Camerlata, punto di interscambio tra le linee Fnm (quindi la Como Lago - Milano Cadorna e viceversa) e quelle di Fs (verso Centrale e Garibaldi, ma anche verso Como San Giovanni e Locarno).

Dopo nove mesi gli ascensori non sono ancora entrati in funzione e questo, per le persone disabili in carrozzina è un ostacolo insuperabile, che impedisce loro di utilizzare i treni del gruppo Fs. Ma l’impossibilità di servirsi degli ascensori crea molti disagi anche a chi ha difficoltà motorie o, ancora, a chi ha valigie pesanti o bimbi nel passeggino. L’unico ingresso al momento utilizzabile è infatti quello da via Scalabrini, quindi di Fnm. Lì gli ascensori funzionano, ma una volta scesi nel sottopassaggio bisogna proseguire per quasi 200 metri a piedi. A un certo punto, per poter raggiungere i binari 4 e 5, quelli diretti rispettivamente in Svizzera e a Milano, ci si trova davanti una scala che sale e porta sul ponte sopra la ferrovia a cui si accede scendendo da una seconda scala. Gli ascensori hanno una “X” che indica il divieto di utilizzo e si legge che sono in costruzione. Questo da nove mesi. Si vede, a distanza, il secondo ingresso, quello da via San Bernardino da Siena, che aprirà soltanto una volta completato il maxi parcheggio comunale (si parla di giugno, ma il ritardo accumulato è notevole).

A balzare agli occhi di alcuni turisti presenti le anomalie dei cartelli. Se sui monitor si legge chiaramente che ci sono treni dello Stato in transito verso Milano Centrale, nella segnaletica che conduce ai binari la stazione Centrale non viene mai indicata. All’ingresso del primo sottopassaggio si fa riferimento soltanto a Chiasso e Milano Porta Garibaldi, mentre una volta raggiunto il corridoio che conduce al percorso diretto ai binari 4 e 5, si parla di Greco Pirelli. E così, se non si fosse certi del passaggio del treno indicato sul monitor, si penserebbe di aver sbagliato posto. Infine, pochi metri prima dell’ascensore mai entrato in funzione c’è un cartello che indica la direzione da seguire per arrivare alla parte di stazione delle Nord, quella diretta a Cadorna. Come ultima stazione viene indicata “Bovisa Politecnico” (chissà perché non Cadorna) ma venti centimetri più in basso nello stesso pannello, Bovisa diventa “Boviso”. Un errore che balza subito all’occhio di chi guarda il cartello, evidentemente non a quello di chi l’ha realizzato e, soprattutto, posizionato.

Una stazione, insomma, che almeno nella parte che fa riferimento alle Ferrovie dello Stato è “fantasma”. Comunque, nel suo complesso, non offre alcun servizio (né un punto informazioni, né uno sportello, nemmeno un bar). Nella parte delle Nord l’accesso è agevole. Bisognerà capire, ora che a capo di Ferrovienord c’è il comasco Fulvio Caradonna , se riuscirà a dare una “scossa” ai “cugini” di Fs affinché comaschi e turisti si trovino in una stazione vera e non in un cantiere abbandonato.

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