Scritte in mezza città a sostegno della Palestina: ora è indagata una comasca di 22 anni

Il fatto La ragazza è sospettata di un raid vandalico di inizio anno. Non avrebbe agito da sola. La Digos ha perquisito casa sua e trovato vernice compatibile con quella utilizzata sugli edifici

Como

C’è una sospettata – iscritta sul registro degli indagati della procura di Como con l’ipotesi di reato di deturpamento e imbrattamento – per il raid vandalico che ad inizio anno aveva messo nel mirino tanti obiettivi cittadini a partire dalla Prefettura la cui targa esterna era stata ricoperta di vernice spray rosa. Ma i writers, che in quella azione attaccavano lo stato di Israele, colpirono un po’ ovunque: le biglietterie della navigazione, i supermercati Carrefour, l’ospedale Valduce e il vicino autosilo, ma anche il Comune e i muri privati davanti alla Biblioteca, arrivando come detto a toccare anche un simbolo dello Stato, la Prefettura di via Volta.

L’appartamento perquisito

La giovane sospettata ha 22 anni, è italiana e abita a Como. Nelle scorse ore i locali in cui vive sono anche stati perquisiti dalla Digos su mandato della procura e all’interno sarebbe stata trovata e sequestrata della vernice spray compatibile con quella utilizzata per i raid. Le indagini tuttavia proseguono perché dai video che erano stati acquisiti dagli agenti di polizia subito dopo i fatti, la ragazza comasca non avrebbe agito da sola ma in compagnia di altre due persone che sono ora ricercate.

C’è però la conferma che l’atto vandalico, che fu molto diffuso ed esteso, non fu compiuto da due distinti gruppi in azione in simultanea bensì dalla giovane comasca e dai due suoi amici. Sui muri della città, ad inizio gennaio, erano comparse scritte come «Nessuna complicità con Israele genocida», «Stop Colonialismo» e ancora «Free Palestina». Azioni simili erano già state compiute in passato, anche molto importanti per estensione, ma nel caso di gennaio l’attenzione si era ulteriormente destata perché anche il tiro dei writers si era alzato. Con una bomboletta spray infatti (in questo caso di colore rosa) erano arrivati a colpire la Prefettura, con la scritta imbrattata usando proprio la vernice poi impiegata anche per vergare i muri di fronte alla biblioteca. Un gesto che non fu ritenuto casuale, essendo la Prefettura un punto nevralgico di rappresentanza dello Stato in città.

Altri edifici colpiti

Le scritte erano poi state rivolte anche contro la catena di supermercati Carrefour (ben tre quelli del centro imbrattati) e le nuove biglietterie della navigazione a loro volta deturpate. Ma altri imbrattamenti erano comparsi sul muro esterno dell’ospedale Valduce, nella parte affacciata su via Dante, e anche all’uscita – sempre su via Dante – dell’autosilo proprio del Valduce. Infine, i writers avevano vergato con le loro scritte anche la pensilina degli autobus che si trova di fronte all’ingresso del Comune in via Bertinelli e il Comune stesso.

Su tutti questi episodi la Digos si era messa subito alla ricerca dei responsabili che ora, come detto, sarebbero stati individuati con anche elementi a supporto dell’indagine condotta dalla procura cittadina. Erano state due le bombolette utilizzate: una di colore verde, con cui furono danneggiati il lungolago, il Valduce e il Comune. Una di colore rosa usata in centro storico, arrivando appunto alla Biblioteca e alla Prefettura.

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