Scuole, c’è l’accordo per il ritorno in aula
Orario scaglionato per ingresso e uscita

Turnazione dal lunedì al venerdì con entrata tra le 8 e le 10, fine lezione tra le 13 e le 15 - In funzione 75 corse aggiuntive del trasporto pubblico

Como

Bus e ripresa delle lezioni, c’è la firma per il doppio ingresso al mattino e la doppia uscita al pomeriggio. Ieri mattina si è tenuta l’ultima riunione del tavolo istituzionale facente capo alla Prefettura in vista della ripartenza in presenza delle scuole superiori. Come noto dopo aver perso metà del precedente anno scolastico licei e istituti tecnici e professionali si sono di nuovo fermati con l’arrivo della seconda ondata dovendosi accontentare della didattica online.

Per contenere la pandemia il nodo principale più che i comportamenti all’interno delle classi sono i bus, i mezzi pubblici troppo affollati. «L’intesa generale prevede la turnazione degli ingressi in entrata e in uscita dal lunedì al venerdì – spiega in un comunicato il nuovo provveditore agli studi di Como Marco Fassino - con orari scaglionati alle 8 e alle 10 del mattino e le uscite comprese tra le 13 e le 15, per evitare assembramenti, garantire il rientro in aula in sicurezza, tutelare la salute e ridurre quanto più possibile ulteriori disagi agli studenti e alle loro famiglie». A scuola a turno rientra il 75% degli studenti. Per circa il 50% degli alunni la prima campanella suonerà alle ore 8, per il restante 25% circa l’ingresso scatta tra le 9.30 e le 10. Anche al ritorno le uscite sono scaglionate a blocchi fino al massimo alle 15. Fassino esprime soddisfazione, «volendo garantire il diritto alla salute e il diritto allo studio».

L’ufficio scolastico ha coordinato i presidi, interfacciandosi con l’azienda dei trasporti. Resterà attiva una cabina di regia «per monitorare il funzionamento dell’accordo e concordare eventuali aggiustamenti che si rendessero necessari». La soluzione viene descritta come «equilibrata». L’obiettivo è ridurre al minimo le presenze sulle corse più affollate, sui bus in particolare a lunga percorrenza che portano nel capoluogo ogni mattina migliaia di studenti.

Le corriere dovranno trasportare il 50% degli alunni, la metà dei posti insomma. Sarà possibile fare questo con circa 75 corse aggiuntive organizzate per potenziare l’offerta. Soprattutto corse extraurbane, ma anche corse urbane. Non sono tutte e 75 corse nuove, per molte il tragitto raddoppia. Ci saranno bus che portano gli studenti dalla provincia alla città alle 8 per poi rifare il giro un ora e mezza dopo. Occorre capire quali linee verranno effettivamente rafforzate sul territorio. Nelle scuole superiori comasche frequenta un bacino di circa 25mila alunni, circa la metà nel capoluogo. In Prefettura ieri erano presenti oltre al provveditorato i vertici dell’Azienda del trasporto pubblico locale, il provveditorato, Asf e le Nord, l’amministrazione comunale e provinciale. Sentiti i principali istituti fanno notare che al contrario di questa estate sono almeno stati indirettamente ascoltati, per comprendere provenienze, utenze, necessità di orari. Certo non sarà semplice organizzare le lezioni su più turni.

Restano comunque dei grandi interrogativi. Il presidente dell’Ordine dei medici comaschi Gianluigi Spata ha chiesto prudenza prima di riaprire le scuole. L’Ats Insubria hanno sottolineato come la ripartenza delle lezioni abbia contribuito ad una ripresa della curva epidemica quest’autunno. Non tanto per le regole in classe, quanto per i mezzi troppo affollati. I timori maggiori sono legati ad una terza ondata dovuta ai possibili contagi durante le feste di Natale, tra shopping e cenoni. Tornare a scuola con in corso un nuovo picco sarebbe complicato.

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