
Cronaca / Como città
Martedì 02 Settembre 2025
Scuole in chiusura a Como, opposizioni furiose: «Posti auto e non aule? Sarebbe uno scandalo»
Politica Dalle famiglie e dai partiti di opposizione piovono critiche sulla decisione della giunta di chiudere un’altra scuola in città
Como
I genitori e i partiti di opposizione lanciano subito la battaglia contro la decisione annunciata dal sindaco di nuove chiusure di scuole, su tutte la “Corridoni”.
Vincenzo Falanga, presidente dell’associazione “Nova Como” e tra i promotori del ricorso per salvare la scuola di via Perti parla di «scelte penalizzanti e senza prospettiva per il futuro». E attacca: «Basta con la scusa dell’inverno demografico: non è un alibi sostenibile né una giustificazione seria. Chiudere una scuola non significa “adeguarsi ai numeri”, ma rinunciare a presidii di comunità, togliere punti di riferimento alle famiglie, desertificare i quartieri. Se i bambini sono meno, la risposta non può essere tagliare ma rafforzare: classi a numero ridotto, tempo pieno di qualità, servizi integrati, investimenti che rendano Como attrattiva per chi vuole crescere una famiglia. Un’amministrazione che spegne una scuola spegne anche un pezzo di futuro della città». Infine ribatte anche su via Perti dopo la riapertura: «Siamo arrivati ad otto unità e, visti i tempi, sono numeri importanti perché a differenza delle altre scuole non si ha avuto la possibilità di fare un open day. Adesso è importante far ripartire il ciclo e dare continuità, i numeri saranno altri».
«Non si può pensare solo all’aspetto economico»
Dure anche le reazioni che arrivano dalla politica. «Ci opponiamo con forza – dicono dal Pd - a questo modo di procedere che non tiene in alcun conto le esigenze delle famiglie e che dimostra come questo Comune sia in balia degli eventi e non faccia nulla per governarli. A Como non si fa nulla per frenare il cosiddetto “inverno demografico” ma si fa di tutto per incrementarlo mettendo in difficoltà le famiglie. L’aspetto economico non può essere l’unico».
Inoltre aggiungono: «Un piano di riorganizzazione presuppone uno studio attento, idee chiare e confronto con tutti soggetti del mondo della scuola e non decisioni umorali. La scuola primaria Corridoni avrebbe dovuto accogliere i bambini e le bambine della primaria di via Perti che la giunta avrebbe chiuso se non fosse intervenuta la sentenza del Tar. Si demolisce una scuola per costruire un autosilo, oltretutto in una zona già congestionata dal traffico». E chiudono in modo perentorio: «È inaccettabile. Saremo al fianco delle famiglie contro la chiusura della scuola». Per Fratelli d’Italia intervengono il presidente provinciale Stefano Molinari e il coordinatore cittadino Alessandro Nardone parlando di «atto di accanimento contro un presidio educativo e sociale che da decenni rappresenta il cuore pulsante del quartiere» e di «scelta miope, insensibile e profondamente ingiusta». Attaccano poi dicendo: «L’ipotesi di sostituire una scuola con un autosilo non è solo un errore: sarebbe uno scandalo. Vorrebbe dire preferire il cemento all’educazione, il business alla costruzione del futuro».
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