
Cronaca / Como città
Giovedì 09 Ottobre 2025
Scuole, meno iscritti. Ma in via Sinigaglia c’è stato un aumento
Dati Nei documenti del Comune l’andamento dal 2017. Corridoni e via Perti da chiudere, ma non tra le peggiori. Grosso calo per le elementari in via Fiume e ad Albate
Como
«L’inclemente incalzare dell’inverno demografico» di cui scrive Palazzo Cernezzi nell’analisi allegata al nuovo piano di organizzazione della rete scolastica cittadina ha caratteristiche diverse a seconda dei quartieri in cui le scuole si trovano.
Se infatti è vero che il saldo tra gli iscritti nell’anno scolastico 2017-2018 e quelli dell’anno scorso è negativo quasi ovunque (fanno eccezione tre asili, in via Amoretti, via Passeri e via Palma, la scuola elementare di via Brambilla e due scuole medie, quella di via Cuzzi e quella di piazza 4 Novembre), non è raro osservare aumenti rispetto ad anni più recenti.
L’evoluzione delle iscrizioni
Un esempio lo si trova proprio in via Sinigaglia, nel plesso Corridoni che il consiglio comunale ha deliberato di chiudere a partire dal prossimo settembre e, se possibile, di trasformare in un autosilo plausibilmente al servizio dello stadio.
Alla Corridoni infatti si sono registrati 202 iscritti l’anno scorso, 43 in meno rispetto all’anno scolastico 2017-2018, ma 24 in più rispetto al 2023-2024. Bisogna ritornare al 2019 per trovare un numero di iscritti superiore a quello dell’anno scorso (ma molto vicino a quello dell’anno in corso, che registra 210 studenti), ovvero 212. La situazione è simile alle elementari di via Perti, dove il numero di studenti nel 2017 ammontava a 134, mentre l’anno scorso se ne sono registrati 89. Nel 2023 però erano stati 114 gli iscritti, in linea con i numeri del 2022 (101), del 2021 (112) e del 2020 (118). Anche questa è una scuola entrata nel mirino del Comune, la cui decisione è stata però temporaneamente fermata dal Tar, dopo il ricorso effettuato dalle famiglie dei bambini che la frequentano.
Più complessa la situazione alle elementari di via Fiume, dove dai 289 studenti registrati nel 2017 si è passati l’anno scorso a 195. I dati in questo caso sono sempre in calo, con l’unica eccezione del 2018, anno in cui invece i numeri erano schizzati sopra la soglia dei 300 iscritti. E ancora in via Mognano, a Sagnino, i numeri sono scesi da 187 iscritti nel 2017 a 110 nel 2024.
Non mancano, tra i 48 plessi presenti sul territorio e gestiti dal Comune, anche quelli che tra il 2017 e il 2024 hanno registrato una differenza poco rilevante: ne sono un esempio la primaria di via Nicolodi, quella di via XX Settembre, le medie di via Deledda, quelle di via Brambilla e anche quelle di via Magenta. In questi casi (che si registrano anche in una decina di asili) il numero di iscritti tra gli anni presi in considerazione oscilla tra -10 e +10 studenti.
La revisione del decreto del ’75
A contare però per il Comune, nel prendere le decisioni sulle chiusure, è stato soprattutto un altro dato, sommato alle condizioni delle immobili, ovvero quello relativo all’occupazione degli stessi. Un dato, come si è raccontato più volte, basato su un decreto ministeriale del 1975 che permette di calcolare la capienza degli edifici scolastici. Il decreto in questione, che molti genitori e personale scolastico in queste settimane ha giudicato insufficiente e da abbinare ad altre norme e regolamenti, da pochi mesi è anche stato sottoposto a una revisione da parte del ministero dell’Istruzione. Una revisione, si legge sul sito del ministero, «che terrà conto dell’intensa evoluzione normativa che ha interessato il mondo dell’edilizia, nonché le riforme degli ordinamenti scolastici, dell’innovazione nella didattica e del ruolo che la scuole assume all’interno della comunità sociale».
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