
Cronaca / Como città
Venerdì 11 Luglio 2025
Seconda vittoria al Tar per le famiglie: l’asilo di via Volta a Como non chiuderà
Ricorso I giudici amministrativi sollevano anche in questo caso la questione dell’incompetenza: a decidere sull’organizzazione della rete scolastica deve essere il consiglio comunale
Como
Accolto anche il secondo ricorso presentato dall’associazione Nova Como contro la delibera di giunta dello scorso ottobre che prevedeva la chiusura di alcune scuole dell’infanzia tra cui l’asilo Carluccio di via Volta. Il Tar ha stabilito anche in questo caso, come accaduto pochi giorni a per la scuola elementare di via Perti e nei mesi passati per l’asilo nido Magnolia di via Passeri, che sull’organizzazione della rete scolastica comunale le decisioni devono essere prese dal consiglio comunale e non dalla sola giunta.
Le valutazioni
In questo caso, il ricorso è stato presentato dai genitori dei bambini che nel corso dell’anno scolastico 2024-2025 hanno frequentato l’asilo situato in via Volta, a Como. La delibera impugnata dalle famiglie è la stessa cui fa riferimento anche la sentenza del Tar sulla scuola di via Perti, ovvero quella approvata dalla giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese lo scorso autunno. Identiche anche le ragioni per cui l’amministrazione comunale aveva optato per la chiusura della scuola dell’infanzia di via Volta: il calo delle nascite registrato in città e le condizioni dell’edificio scolastico.
Il caso Magnolia citato come esempio
I giudici del Tar ricordano anche, all’interno della sentenza, di essersi già espressi sul tema della competenza del consiglio comunale «in materia di organizzazione dei servizi alla persona» e fanno riferimento proprio alla chiusura dell’asilo nido di via Passeri, su cui i giudici amministrativi si sono espressi sia in sede del Tar che in sede di Consiglio di Stato. I giudici nella sentenza sull’asilo Carluccio richiamano anche alcuni passaggi fondamentali di quanto già rilevato in merito al caso del nido Magnolia: «Rispetto ai cosiddetti servizi alla persona - scrivono - la scelta sulla forma di gestione e sull’organizzazione del servizio è determinata prevalentemente dai bisogni del territorio: a tal fine la legislazione regionale promuove la realizzazione di una rete di servizi e la gestione unitaria, attraverso forme di concertazione tra gli enti locali».
Ribadiscono quindi la competenza del consiglio comunale sul tema e annullano il provvedimento della giunta, andando così a cancellare anche le delibere con cui la Provincia e la Regione avevano accolto il piano di organizzazione della rete scolastica di Como.
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