«Senza i Balocchi affari in forte calo. Il Comune ci ascolti»

Natale flop La delusione di chi gestisce bar e ristoranti. Case vacanza e appartamenti, ci sono tanti posti liberi: «Trasformerò i contratti da indeterminati a stagionali»

Poche luci, pochi eventi. Di conseguenza poca gente in città. E così per ristoranti, bar e case vacanze è un Natale da dimenticare. «Queste settimane di dicembre deserte per noi sono un problema economico grave – commenta Fulvio Pizzetti, titolare dei ristoranti “Panino Buono” e di alcune locazioni turistiche – Non c’è paragone con il passato. Quest’anno a Como non arrivano nemmeno i comaschi della provincia, perché chi vive nell’Olgiatese ammira le luci di Varese, mentre tutto l’Erbese guarda gli spettacoli di Lecco. Siamo sotto del 30% rispetto al 2019. Dobbiamo cambiare rotta».

Conti da rivedere

«Stiamo cercando - riprende - di spingere le associazioni di categoria ad aprire un dialogo con l’amministrazione comunale. Capisco che gli abitanti non vogliano il traffico, ma cancellare la manifestazione natalizia non è la soluzione ideale. Costruiamo insieme un Natale allegro, possiamo anche finanziare gli eventi».

Certo, il flop potrebbe essere determinato anche da altri fattori, per esempio il ridotto potere d’acquisto delle famiglie, ipotesi che però viene smentita dalla soddisfazione dei negozianti lecchesi, per esempio. «Tutto può essere, così però i numeri non reggono – afferma Matteo Gaffuri, titolare della Duomo Srl che gestisce diversi ristoranti e bar in centro, da piazza Volta a piazza Duomo passando per via Vittorio Emenuele – I conti di questo mese spaventano. Dunque da imprenditore devo fare delle riflessioni. Devo adattarmi e mantenere in piedi tutte le attività. I 110 dipendenti a contratto indeterminato, che a breve diventeranno 150 con l’apertura di altri due locali, dovranno passare a contratti stagionali. Pensando di tenere aperto non più tutti e dodici i mesi dell’anno».

Senza i grandi incassi di Natale per alcune attività una pausa tra novembre e marzo potrebbe essere obbligata. «Questa trasformazione però incide in maniera importante sulla vita dei dipendenti – dice ancora Gaffuri – Ma se il periodo di Natale a Como resta come quello attuale o come quello vissuto l’anno scorso noi dobbiamo per forza cambiare rotta. E’ un momento di forte difficoltà, una difficoltà imprevista».

Calo delle presenze

In centro sono soprattutto ristoranti e bar a soffrire. Nel settore alberghiero la fascia alta invece non si lamenta affatto, sono piuttosto le piccole case vacanza e gli alberghi più economici a fare fatica. «Per il secondo Natale consecutivo registriamo presenze basse – dice Simone Majeli, titolare di Rent all Como, agenzia che gestisce una sessantina di appartamenti – Fino al 2019 a dicembre avevamo un’occupazione paragonabile a quella estiva. Senza dare letture politiche, la Città dei Balocchi aveva di certo un effetto volano. Dall’anno scorso invece la curva ha cambiato verso».

«Vicino a noi, Lecco sta passando all’incasso, sull’altro ramo stanno lavorando molto bene - sottolinea - Noi a Como non piangiamo, sia chiaro, veniamo da un’ottima estate. Tuttavia nel periodo invernale, se la situazione persiste, è possibile che dovremo ripensare obiettivi e scelte sul personale».

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