«Sì, io sono Superman. E non dialogo con chi ha distrutto Como»

L’intervista Alessandro Rapinese chiude il 2022, anno che l’ha visto diventare sindaco contro ogni pronostico, con qualche “fuoco d’artificio”. «Io dittatore? La legge prevede un sindaco forte»

P irotecnico. Alessandro Rapinese chiude il 2022, anno che l’ha visto diventare sindaco contro ogni pronostico, con qualche “fuoco d’artificio”. «Io dittatore? La legge prevede un sindaco forte», replica secco. Quanto al mancato dialogo con le minoranze e ai modi da spaccone: «Dovrei forse confrontarmi con chi ha devastato la città? Non ho tempo per i perdenti rancorosi». Poi risponde sui tormentoni di questi mesi, dalla piscina di Muggiò alla Ticosa, passando per lo stadio e ovviamente il Natale “spento”.

Sei mesi esatti da sindaco: un primo bilancio?

Il primo bilancio è che abbiamo approvato il bilancio. Era riuscito a farlo prima del 31 dicembre solo Botta, un’unica volta, prima di essere anche lui divorato dai partiti.

E per i cittadini cosa cambia?

Si è evitato l’esercizio provvisorio, che non avrebbe consentito di dirigenti di aprire gare e bandi. Ho visto approvare bilanci a giugno o luglio, il che poi non permetteva al Comune di fare nulla. Grazie a un’enorme dedizione abbiamo creato questo prerequisito fondamentale.

Soddisfazioni?

Abbiamo comprato la Ticosa e il Politeama, e avviato opere per decine di milioni di euro. Il nostro albo pretorio è esploso, sembra di essere tornati negli anni ’70 al boom economico.

Addirittura?

Dieci assessori che lavorano dieci ore al giorno, fa cento ore al giorno. I risultati arrivano subito.

Quelli di prima non lavoravano?

Erano impegnati a litigare per le poltrone da dare agli amici. Sembra passata un’era geologica rispetto a quando c’erano i partiti. Io non perdo tempo con le beghe dei partiti, io amministro. Noi siamo operativi, pensiamo alle scuole, alle palestre, alle necessità concrete della città, abbiamo finanziato i lavori al mercato coperto e con soldi veri. Noto una differenza abissale.

Mah, ha già cacciato un assessore, proprio come accade nei partiti.

La Costituzione dice che il sindaco nomina e revoca in autonomia gli assessori e così faccio, rispetto le leggi. Ho sempre detto di non affezionarsi ai miei assessori, forse qualcuno pensava che scherzassi.

Cosa è successo con l’assessore Lombardi?

Ci sono state divergenze, c’erano difficoltà, e io devo essere operativo, mi importa la città non il nome di un assessore. I miei metodi li conoscete. Comunque ho visto Lombardi al baretto che frequentiamo e ci siamo abbracciati, ha detto che è sicuro che lavoreremo bene.

Sì, ma non le pare doveroso spiegare un po’ meglio ai cittadini le ragioni di questa scelta?

Nomino e revoco in autonomia.

Perché non nominerà un altro assessore?

Se prendo io le deleghe non cambia nulla, ho già parlato con i dirigenti dei settori. Non vedo problemi nel seguire questi temi.

Non sta esagerando?

No, non è questione di “faccio tutto io”, piuttosto c’è da chiedersi cosa facevano, o non facevano, quelli prima.

Forse si crede Superman...

Io sono Superman. Penso di reggere. Poi vedremo più avanti, ci sono anche altre caselle che per ora ho lasciato libere come il capo di Gabinetto o l’addetto stampa, valuterò.

C’è chi non apprezza questo piglio “dittatoriale”, all’insegna del “o con me o contro di me”.

La legge prevede un sindaco forte. Prima era partitocrazia, noi sappiamo quello che vogliamo e stiamo realizzando il programma. Sto facendo quello che la gente sapeva che avrei fatto. La città ha votato un sindaco forte, se avessero voluto una mozzarella avrebbero votato una mozzarella. Stiamo governando e stiamo ottenendo risultati strabilianti.

Veramente la politica è l’arte della mediazione, o dovrebbe esserlo...

Ho fatto per vent’anni il mediatore di professione (è immobiliarista, ndr). Ma in politica non medio. Con chi medio? Con l’opposizione che è quella che ha distrutto questa città? Da chi prendo consigli? Da loro? Io mi confronto e dialogo ogni giorno con i cittadini, cammino per la città esattamente come facevo prima e non entro in Comune in macchina...

Capitolo Natale: città semideserta e commercianti non certo felici. Un flop.

Ho detto che avrei distrutto le lobby e lo faccio. Ho voluto aprire il Natale a più fornitori , ho voluto che ci fosse una solidarietà certa, ho fatto quello che avevo detto in campagna elettorale. I precedenti organizzatori non hanno voluto partecipare, dimostrando così quanto amano Como. Ma chi vuole mettere la pista del ghiaccio è giusto che negozi con il Comune e non con un privato che non è proprietario dell’area, con una lobby appunto.

Non ha risposto: è stato un flop o no?

Guardi, a me piacerebbe sentire un solo cittadino a cui manca il caos degli anni scorsi, quando si restava intrappolati nel traffico per due mesi. Como in queste settimane è vivibile.

Mancano le proiezioni, erano molto apprezzate.

Vero. Ma le altre attrazioni ci sono esattamente come negli anni scorsi. Abbiamo fatto a meno delle proiezioni perché nel mezzo di una crisi energetica con tutto quello che sta succedendo sarebbe stato uno scandalo, abbiamo fatto una scelta responsabile.

Si lamentano bar e negozi.

Non mi risulta che siano in crisi, comunque avvieremo un’indagine per capire. Il mio obiettivo era distruggere la lobby del Natale, ora stiamo ponendo le basi per fare tutto al meglio, dotando il Comune di una struttura organizzativa.

Parlavamo di trasparenza, uno dei suoi cavalli di battaglia, ma non comunicate quando si riunisce la giunta e nemmeno le decisioni che vengono prese: va bene così?

Gli atti vengono pubblicati all’Albo pretorio nei tempi previsti, la trasparenza è totale.

Non si direbbe.

Meglio non parlare vantandosi di qualche delibera, parleremo e ci vanteremo quando ci sarà qualcosa di concreto da inaugurare.

Chi dissente viene bloccato sui social: perché lo fa?

Mi confronto solo con i cittadini interessati all’amministrazione, non ho tempo per i perdenti rancorosi. Il 99% degli apprezzamenti ai messaggi che mi attaccano arrivano da ex candidati sconfitti o da loro parenti. Si vede che a loro andavano bene Landriscina, Lucini e Bruni.

Piscina di Muggiò: ha fatto promesse che non poteva mantenere?

Ho fatto esattamente quello che avevo promesso. Non ho potuto avviare subito l’iter perché l’ufficio ha dovuto gestire tutti il Pnrr e tutto il Patto per la Lombardia. Ora la relazione è pronta, darà il via il nuovo dirigente delle Opere pubbliche.

E quando arriverà?

La mobilità si chiude il 9 gennaio, poi ci saranno i colloqui, quindi conto di avere il nuovo dirigente a fine gennaio.

Ha creato aspettative eccessive.

Non ho preso in giro nessuno. Capisco che un cittadino non conosca nel dettaglio le dinamiche amministrative e tecniche. Il vero problema è che per vent’anni non si è fatta manutenzione.

Zero errori in questi sei mesi?

Siamo in ritardo di un paio di settimane su piazza Roma, farò l’ordinanza che vieterà i pullman turistici non appena saranno pronti i posti dedicati in viale Innocenzo, i lavori sono in corso.

Stadio: cosa dobbiamo aspettarci realisticamente?

Lo stadio deve rimanere dov’è, questa è la volontà politica. Poi, chi deve fare i lavori deve iniziare a produrre i documenti del caso e sono sicuro che da gennaio le cose inizieranno a muoversi perché il Como ha mostrato a più riprese di voler fare questa operazione. E sarà uno stadio non solo per il calcio, non usato 19 volte l’anno, ma che ospiterà eventi, musica e altro ancora.

I primi provvedimenti del 2023?

Sono entusiasta perché c’è la possibilità di portare in giunta a gennaio l’accordo tra Comune, Politecnico e Insubria per fare partire i lavori necessari a riaprire l’aula magna in via Castelnuovo, inutilizzabile da anni.

Che anno sarà?

L’anno del progetto e del finanziamento del palazzetto dello sport a Muggiò, circa 12 milioni in totale. Ma anche l’anno del maxi parcheggio in Ticosa e di quello nell’area ex Stecav (di fianco al comando dei vigili, ndr).

Scusi, e le paratie?

Ah, certo. La prima parte sarà fruibile nell’anno nuovo. Ma la città si prepari, perché a marzo partiranno i lavori per l’altro tratto e l’impatto non sarà lieve.

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