«Si prescriveva false ricette». “Dottor morfina” finisce a processo

L’inchiesta Il Tribunale dispone il giudizio immediato per il medico. Venne arrestato dalla polizia a giugno: danno erariale per 18mila euro

A processo il medico comasco che falsificava le ricette per procurarsi dosi di morfina. Il pubblico ministero Michele Pecoraro, ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Carlo Cecchetti l’emissione del decreto che dispone il giudizio immediato a carico di Marco Felice Civitillo, 42 anni, medico comasco arrestato lo scorso mese di giugno al termine di un’indagine che era stata condotta congiuntamente dalla squadra Mobile della Polizia e dalla Guardia di finanza.

Le contestazioni

L’accusa era quella di aver sottoscritto ricette ritenute non corrispondenti a reali esigenze terapeutiche per ottenere dosi di morfina per uso personale e non solo. Ora, a mesi di distanza da quel blitz che tanto rumore fece in città, le indagini si sono concluse e la Procura ha chiesto il giudizio per il medico che ora, con il proprio avvocato Francesca Binaghi, valuterà che mosse compiere per difendersi. Intanto, però, è possibile valutare quelle che sono le accuse mosse dalla procura quantificando anche il danno patrimoniale al servizio sanitario nazionale che è stato calcolato dalle fiamme gialle – al termine di una ricostruzione complicata – in 18.374 euro.

In totale, sempre in questa quantificazione che è stata contestata alla difesa, sono invece 10.349 le dosi acquistate e detenute da Civitillo ritenute essere «destinate ad un uso non esclusivamente personale». Le dosi sono il corrispettivo derivabile da 2.789 confezioni per «uso non terapeutico», per una quantificazione totale della morfina di 258.740 milligrammi.

Sono sei i capi di imputazione messi nero su bianco dal pm comasco. Il primo riguarda altro, ovvero i maltrattamenti messi in atto nei confronti dei genitori che si rifiutavano di assecondare il figlio nell’acquistare farmaci e sostanze psicotrope senza reali necessità di salute. Altre accuse parlano poi delle lesioni successive a questi maltrattamenti, ma anche della truffa perché secondo quella che è la tesi della pubblica accusa il medico comasco avrebbe raggirato i farmacisti facendosi dare della morfina – farmaco a carico del servizio sanitario nazionale – utilizzando delle ricette rosse che al contrario non avrebbero dovuto compilare.

Ingiusto profitto

Da qui deriva l’ingiusto profitto nei confronti dello Stato (quantificato in oltre 18 mila euro) in quanto Civitillo «in qualità di medico chirurgo» nel corso degli «anni 2022 e 2023» avrebbe effettuato centinaia di prescrizioni (mediante il ricettario rosso) per uso non terapeutico, emesse apparentemente in favore dei genitori e di se stesso ottenendo dunque la consegna non dovuta – da parte dei farmacisti – di 2.789 confezioni di morfina cloridrato.

L’udienza – in attesa di capire quali saranno le mosse della difesa – è stata fissata per il mese di aprile del 2024. I genitori del medico sono stati indicati dalla procura come parti offese in questo procedimento penale.

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