«Solo scuole di Como nei nostri istituti». Rapinese convoca i sindaci della Cintura

La rivoluzione La riorganizzazione dei plessi prevede solo 4 comprensivi. Oggi il faccia a faccia

Como

La città vuole passare da otto a quattro istituti comprensivi, oggi in Comune sono convocati i sindaci dei paesi vicini, esclusi dalla nuova organizzazione scolastica. A Palazzo Cernezzi oggi sono attesi i sindaci di Blevio, Brunate, Campione d’Italia, Faggeto Lario, Lipomo, San Fermo della Battaglia e Torno. La richiesta d’incontro chiesta dall’amministrazione Rapinese è motivata dall’intenzione di ridimensionare la rete scolastica, infanzia elementari e medie, passando da otto a soli quattro istituti comprensivi «con plessi scolastici che insistano unicamente sul territorio del Comune di Como». Il consiglio comunale ha del resto approvato negli scorsi giorni una mozione che impegna l’amministrazione a «riorganizzare» gli istituti oggi attivi guardando al solo capoluogo.

Il provveditorato

Un fatto che solleva dubbi e preoccupazioni nei paesi, soprattutto per i piccoli plessi che dovranno organizzarsi da soli, oppure confluire in altri limitrofi istituti comprensivi. L’ufficio scolastico regionale fa sapere che il tema dell’organizzazione della rete scolastica compete in effetti ai Comuni. I provveditorati sono poi chiamati a individuare dirigenza e contingenti, gli insegnanti, ma i plessi riguardano le singole amministrazioni. La Provincia ha sì il compito di dialogare e approfondire le intenzioni, le ragioni delle riorganizzazioni, ma in genere è difficile che ponga un veto. L’auspicio è l’apertura di un dialogo tra enti pubblici, poco prevedibile nel nostro territorio, coinvolgendo anche la cittadinanza. In ultima ratio, spiegano sempre dall’ufficio scolastico regionale, una interlocuzione forte in caso di contrapposizioni potrebbe essere chiesta alla Regione.

«Ho visto molti dimensionamenti nella mia carriera – dice Valentina Grohavaz, a lungo preside dell’istituto Como centro città – certo meno drastici di quello immaginato ora. In genere i Comuni esprimono un ragionevole motivo e di solito non si sollevano particolari scontri. La mia opinione è che il cambio dell’organizzazione formale dei “comprensivi”, spostata qualche dirigenza e segreteria, non sia un gran peso per l’utenza, le famiglie e gli studenti. Questo piano però è molto incisivo».

Nello specifico occorre sapere che oggi il comprensivo Como Nord ha una sede distaccata a Campione d’Italia e secondo le volontà della giunta Rapinese andrà accorpato all’istituto Como Borgovico, il risultato saranno le scuole Como 1. Invece l’istituto Como Lago, che oggi ha sede anche a Blevio, Brunate, Faggeto Lario e Torno, dovesse passare l’iter avviato dalla mozione diventerà Como 2 insieme all’attuale comprensivo Como centro città. Quindi le scuole di Prestino e Breccia, che fanno capo anche al plesso di San Fermo della Battaglia, si fonderanno con Como Rebbio per diventare l’istituto Como 3. Le scuole Como 4 saranno infine il risultato dell’attuale comprensivo di Albate e dell’istituto di Lora, senza più Lipomo.

Il calo demografico

Il passaggio ad una razionalizzazione dei comprensivi non è comunque immediata, non basta per intenderci un solo anno scolastico per completare l’iter oggi solo in partenza.

Più volte l’attuale amministrazione comunale ha cercato di ridurre l’offerta complessiva chiudendo più plessi anche alla luce del calo demografico.

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