Sofia, Greta e Federica sono le uniche tre studentesse del Cfp, alle prese coi motori: «Quando dicono che non sei adatta, dimostra che sei più forte di loro»

Scuola Al Cfp di Albate sono le uniche tre studentesse su circa 440 alunni: «Poche ragazze qui? Forse si preoccupano troppo di cosa pensano gli altri e rinunciano»

«Quando ti dicono che non ce la farai, che non sei adatta, dimostra il contrario. Dimostra che tu sei più forte di loro». Greta Carbone ha lo sguardo deciso, la mente piena di idee e la voglia di rimettersi subito al lavoro nell’officina della scuola, tra auto da riparare e nuovi pezzi da progettare. Nessuna timidezza, nessun timore nell’essere circondata da circa 440 maschi, perché non sta scritto da nessuna parte che quello è un lavoro per soli uomini.

Le storie

Sarà che, da bambina, non ha mai giocato con le bambole: preferiva montare e smontare automobili insieme al nonno nel garage di casa. E, ora che ha 15 anni, nessun dubbio sul futuro: da grande, Greta vuole fare l’operatore meccanico con progettazione digitale. Una vita tra i motori, insomma. «Ho ereditato questa passione da mio nonno - racconta la ragazza, che frequenta il secondo anno al Cfp Padri Somaschi di Albate – mentre lavorava in garage, ero sempre con lui e lo aiutavo. Quando ho visto tra gli annunci questa scuola, mi sono subito iscritta e mi sto trovando benissimo. Mi piace sia la parte di officina che quella teorica, lavoro al computer, con stampante 3D e faccio progettazione». E mamma e papà, come hanno preso la sua decisione? «Se lo aspettavano - ammette – anche se all’inizio non erano convinti, ma poi mi hanno appoggiata. Poche ragazze qui? Forse si preoccupano troppo di cosa pensano gli altri e rinunciano».

Nel corso della settimana, Greta passa circa otto ore in officina: una passione, la sua, che l’ha portata anche a vincere due premi durante lo scorso anno scolastico. «Ho partecipato in gruppo con altri quattro compagni a un concorso - racconta - : la commissione ci ha dato un tema e noi avremmo dovuto progettare un’idea innovativa per il futuro. Abbiamo fatto un depuratore d’acqua, che è stato premiato». Sembra già tracciata anche la strada di Federica Molteni, 14 anni, cresciuta tra i rombi delle moto. Il suo sogno? Diventare autoriparatore. «Mio papà correva in moto al Mugello – spiega la studentessa, che a settembre ha iniziato la prima al Cfp – conoscevo i meccanici e i suoi amici. Mi divertivo a smontare i pezzi delle moto. I miei genitori, all’inizio, non erano molto d’accordo sul farmi fare questa scuola, ma poi li ho convinti: i motori sono la mia passione, mi piace sporcarmi le mani. Qui mi trovo bene, sia nello studio che con i miei compagni di classe. Bambole? No, da piccola giocavo con le macchinine».

Nessuna discriminazione

Greta e Federica sono due delle tre studentesse del Cfp - con loro anche Sofia Sironi, al secondo anno - circondate dai ragazzi: l’obiettivo della scuola, comunque, è quello di trasmettere a tutti il messaggio che anche le donne sono adatte a questo tipo di lavoro. Greta, Federica e Sofia, certamente, ne sono l’esempio e il loro futuro non può che essere ricco di soddisfazioni, facendo ciò che più amano.

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