Sorpresa, lo stemma del Comune di Como è sbagliato. Rapinese: «A Palazzo regna il caos»

La curiosità Il Comune ha chiesto all’Araldica nazionale la definizione autorizzata nel 1936. Il sindaco: «Como avrà quello che gli è stato attribuito, unico caso in Italia ad averlo cambiato»

Stemmi sul sito web, sulla comunicazione istituzionale, sui cartelli. Tutti simili, ma diversi. Da questa costatazione il Comune ha bussato a Roma, più precisamente all’Ufficio del cerimoniale di Stato e per le Onorificenze (settore Araldica pubblica), che dipende direttamente dalla presidenza del consiglio dei ministri. Il motivo? Chiedere con esattezza quale fosse quello approvato. A Palazzo Cernezzi parlano di «difformità emerse tra il logo in uso nelle comunicazioni interne e nella promozione all’esterno dell’Ente e lo stemma comunale rappresentato nei documenti storici».

La corona è stata cambiata

La risposta arrivata dalla presidenza del Consiglio dei ministri dice che lo stemma corretto deve essere descritto come appare nel decreto del 17 aprile 1936 del capo del Governo e indicato testualmente così: «Di rosso alla croce d’argento centrata, al motto “libertas”, di nero in banda nel quarto cantone. Ornamenti esteriori da Città con corona comitale».

Ed è innanzitutto la corona ad essere molto diversa da quelle che vengono utilizzate poiché quella “nobile” ha 16 perle, cui solo nove visibili. Lo stemma di Como non ha infatti la corona turrita tipica delle città (da Milano a Napoli) ma quella più preziosa, come ad esempio altre città (ad esempio Torino, Roma ha i fioroni d’oro) sedi di antiche contee. Tra queste, per stare in zona, anche Lecco.

Attualmente nello statuto comunale (articolo 7 comma 2) non è riportata la dicitura corretta e approvata dall’Araldica e, da lì discendono confusioni e variazioni che non rispettano l’originale. Il testo, infatti recita: «Lo stemma del Comune di Como ha la forma di uno scudo di colore rosso con orlo superiore rettilineo e orlo inferiore rotondo, aguzzo in punta. La figura araldica è una croce piena di colore argenteo. Il tutto è sormontato da una corona feudale e contornato da fregi laterali. Nel lato inferiore a destra di chi guarda è inserita la parola “Libertas”». La questione arriverà anche in consiglio comunale, che sarà chiamato a modificare lo statuto.

«A Palazzo è il caos, anche nelle piccole cose»

«Da quando mi sono insediato - spiega il sindaco Alessandro Rapinese - stiamo cercando di gestire il caos che c’è all’interno del Palazzo, anche nelle piccole cose. Mercoledì in giunta abbiamo sistemato un altro elemento di disturbo dopo aver scoperto che il Comune di Como ha in realtà più stemmi e che lo statuto non rispetta quanto approvato dall’ufficio Araldica della presidenza del Consiglio dei ministri, a cui ci siamo rivolti. Como avrà lo stemma che gli è stato attribuito e credo che siamo l’unico caso nella Repubblica ad averlo modificato». E adesso? «Il gonfalone inspiegabilmente è corretto - conclude il sindaco - e un passo alla volta verranno uniformati tutti gli stemmi sul sito web e sui cartelli a quello corretto».

Nello stemma è racchiusa, oltre alla nobiltà della corona la storia della città con il motto “Libertas” e la croce d’argento su fondo rosso (che indica le città ghibelline, che si erano cioè schierate a fianco dell’Impero). I fregi sono fronde di alloro e quercia legate dal tricolore.

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