
Cronaca / Como città
Giovedì 05 Giugno 2025
«Stadio, è un progetto tutto da rifare»
Il dibattito Esperti a confronto dopo le indicazioni critiche della Soprintendenza durante la conferenza dei servizi

Como
Il profilo del nuovo Sinigaglia andrà ripensato quasi interamente alla luce delle indicazioni fornite dalla Soprintendenza nel corso della conferenza dei servizi preliminare. «È pacifico che la rilevanza dei rilievi formulati sia da Demosion (società di consulenza di Milano contattata dal Comune per analizzare il piano economico finanziario presentato dal Como 1907, ndr) che dalla Soprintendenza è tale da dare contezza d
i quanto fosse sbagliata la proposta iniziale».
«Osservazioni condivisibili»
Attacca così il suo commento allo sviluppo della vicenda Sinigaglia Giuseppe Cosenza, architetto, già dirigente a Palazzo Cernezzi e firmatario della variante al Pgt nel 2016, nonché consulente della cosiddetta “legge sugli stadi” del 2021 su cui si basa la procedura in corso. «Da un lato sono state rilevate eccessive le concessioni turistico-commerciali, come eccessiva è stata valutata la richiesta di una concessione di 99 anni. Dall’altro la Soprintendenza ha rilevato anche l’impatto sull’area monumentale protetta - analizza Cosenza - Sono rilievi condivisibili da entrambe le parti e che seguono in buona sostanza le osservazioni che sono state formulate in questi mesi riguardo alla necessità di bilanciare gli interessi in gioco, che sembravano fin troppo a favore del privato». Interessi che, come emerso in queste ultime ore, riguardano sia l’aspetto architettonico che quello finanziario. Sotto quest’ultimo punto di vista infatti Demosion ha rilevato non solo l’opportunità di accorciare la concessione dell’impianto - va ricordato, di proprietà comunale - rispetto ai 99 anni richiesti, ma anche quella di richiedere alla società un canone da versare al Comune.
Secondo l’architetto Cosenza le modifiche richieste dalla Soprintendenza potrebbero essere applicate in breve tempo. «Dipende dal percorso - specifica - a mio avviso però non è possibile chiudere la conferenza dei servizi ma occorre richiedere la rimodulazione del piano finanziario e documentazione che attesti il recepimento delle prescrizioni della Soprintendenza».
«Più numeri sul traffico»
«Spero ci sia la volontà di proseguire in questo percorso da parte della società - commenta l’ex presidente dell’Ordine degli architetti, Angelo Monti - Nell’area dello stadio c’è una precisa scalettatura degli edifici e delle loro linee di altezza: la cortina finale è data dal Novocomum, poi c’è il Sinigaglia nel mezzo e quindi il fronte lago, con la grande eccezione del monumento ai caduti che funge un po’ da landmark dell’area. Questo aspetto, così come la cifra di orizzontalità dello stadio, non possono essere soverchiati e la Soprintendenza lo ha messo in chiaro, riprendendo quei punti che già avevamo sollevato durante il forum a La Provincia».
Per Monti il mantenimento delle quote e del sedimento indicati dalla Soprintendenza sono sufficienti per mantenere il numero di 15mila posti e anche alcune funzioni accessorie, sebbene sotto questo punto di vista il progetto del Como 1907 per lo stadio dovrà essere rivisto. Sul Pulesin invece, l’architetto e urbanista, si esprime con più cautela: «Che un hub di grandi dimensioni come l’autosilo presentato dal Como abbia un ricaduta su un asse già piuttosto trafficato è fattuale - spiega - Dopodiché auspico che vengano effettuati studi e rilievi sui flussi per verificare l’impatto effettivo».
Studi che, effettivamente, sembrano essere stati svolti negli ultimi giorni con la posa in diversi punti dell’area stadio di rilevatori di traffico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA