Stadio, primo passo dopo mesi di silenzio: conferenza in chiusura, ma manca il piano economico

Sinigaglia Il sindaco ha annunciato novità a breve. Entro fine anno definitivi i pareri degli enti. Ma lo studio finanziario è un punto di domanda: viene trattato in separata sede e c’è uno stallo

Il sindaco Alessandro Rapinese lo ha detto in consiglio comunale a fine novembre e poi lo ha ribadito anche in diretta su Espansione Tv: qualcosa sul fronte stadio dovrebbe muoversi entro fine anno ed essere sottoposto all’attenzione del consiglio comunale. Cosa, però?

A che punto siamo

Come noto, l’ostacolo più grande al raggiungimento di una svolta nella procedura sul nuovo Sinigaglia è un nuovo piano economico finanziario. Con le modifiche imposte dalla Soprintendenza quest’estate, anche se poi mediate in seguito a un confronto con la società del Como 1907, e dopo le criticità evidenziate dalla società di consulenza incaricata dal Comune, Demosion srl, si è resa necessaria una revisione completa degli aspetti economici del nuovo impianto sportivo. Il che significa che, tra le altezze ridotte da 23 a 19 metri e il tempo di concessione ristretto da 99 a 40 anni, il Como 1907 ha dovuto rifare tutti i conti da capo per essere sicuro della riuscita del proprio investimento.

Un procedimento difficile che infatti non dovrebbe arrivare a breve a una soluzione. Diverso, invece, il discorso se si parla della conferenza dei servizi. La conferenza dei servizi è uno strumento necessario alle amministrazioni per esaminare gli interessi pubblici coinvolti in un procedimento. Il cronoprogramma del progetto stadio presentato a febbraio di quest’anno, infatti, prevede che solo alla chiusura della conferenza dei servizi possa essere fatta la dichiarazione di pubblica utilità del nuovo stadio. Il punto è che, a Palazzo Cernezzi, si è deciso di affrontare il fascicolo Sinigaglia in modo diverso rispetto a quello tradizionalmente adottato in altre città che in questi anni si sono trovate a dover gestire la costruzione di nuovi stadi: l’aspetto economico e finanziario è stato sfilato dalla conferenza dei servizi, che non se ne è occupata, e affidato all’analisi della società di consulenza esterna.

Tutti gli altri aspetti - quello architettonico e paesaggistico, su cui si è espressa la Soprintendenza, la questione sicurezza di cui si è occupata la Questura, i trasporti, con Asf, e poi Arpa per l’impatto ambientale, quindi la Regione e Le Reti - sono già stati affrontati e i pareri relativi, positivi, sono già stati depositati ad agosto.Eppure la conferenza risulta ancora aperta. Al 31 ottobre si era parlato di un documento di chiusura da attendere entro la fine di novembre, ora invece la data sembra essere slittata a dicembre. Dovrebbe essere questa, quindi, la novità che il sindaco conta di comunicare a breve. La chiusura della conferenza è tuttavia un atto dirigenziale, la cui firma tocca al responsabile del procedimento Luca Noseda, e non è destinato quindi ad arrivare in consiglio.

Cosa aspettarsi

Anche perché da solo non basta per arrivare alla dichiarazione di pubblica utilità, questa sì una delibera di giunta da portare in consiglio. Perché ciò avvenga, infatti, prima deve essere presentato e approvato il nuovo piano economico finanziario che però non risulta essere ancora stato consegnato. Non è chiaro insomma in che forma il sindaco intenda portare l’aggiornamento sullo stadio in consiglio, ma sembra di poter dire che, sul fronte economico, ci sia ancora strada da fare. Anche perché, secondo indiscrezioni, non si esclude che il Como 1907 stia già pensando anche a un piano B.

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