«Stadio, restyling anche con i vincoli»
Como: lo studio dei tifosi

I sostenitori hanno consegnato al Comune la relazione di due esperti con gli esempi di altre città. Ferrara, Pisa e Bergamo: impianti in centro riqualificati

Stadio, dossier dei tifosi per dare la sveglia al Comune.

Siamo entrati in possesso del documento che la Curva ha fornito agli amministratori. È successo in una delle occasioni immediatamente pre Covid in cui una rappresentanza di tifosi ha assistito al consiglio comunale. In una di queste occasioni la Curva ha consegnato un documento fatto studiare e redigere da due architetti che frequentano la curva. Ne vengono fuori alcuni spunti interessanti.

Intanto si fissa una specie di stadio dei sogni della tifoseria azzurra, passando però attraverso alcune esigenze già denunciate dalla società. In secondo luogo si danno suggerimenti sulla logistica della città in occasione delle partite.

La collocazione

Terzo punto, forse il più interessante, si prendono in esame situazioni che possono essere simili a quella di Como, cioè stadi in centro città e vincolati ma che sono passati o stanno per passare attraverso un profondo restyling pur restando nella zona originaria. Per quanto riguarda lo stadio dei sogni, i tifosi prendono come modello l’impianto di Ferrara: in centro, anche lui ex rudere fatiscente, ora tornato a nuova vita come gioiellino.

«Il modello da seguire – scrivono i tifosi - sicuramente è il classico stadio “all’inglese”, con una capienza minima per la serie A, cioè 16mila posti minimo. Secondo il nostro punto di vista la curva dovrà avere una conformazione all’inglese, cioè con struttura parallela al campo, senza barriere e coperta». Con persino «una postazione omologata per chi organizza i cori della tifoseria. Per quanto riguarda i distinti, la conformazione dovrà essere identica sul lato lungo, coperta e con l’aggiunta magari di skybox “open space” in modo che lo spettatore possa avere la visuale da un lato sul campo da gioco, e dall’altro sul lago. Il modello può essere oggi lo stadio di Ferrara».

I tifosi riprendono un’idea che è già nella testa della società: «Sarebbe buona cosa prevedere uno spostamento del campo da gioco utilizzando lo spazio fronte tribuna, in modo tale da traslare sia il campo e quindi avvicinarlo, sia il settore Distinti, e quindi ricavare più spazio lungo viale Puecher. Un’idea da non scartare è scambiare il settore distinti con il settore tribuna, permettendo così una migliore fruizione in termini di ospitalità e permettendo alla società di svolgere, in fase di costruzione, quegli interventi cui la tribuna attualmente ha bisogno».

I tifosi hanno fatto uno studio sulla logistica: «Non possiamo dimenticare la posizione dello stadio cittadino, identica al 90% degli stadi italiani (centro città), con problematiche di parcheggi e di afflusso di persone. Come parcheggi segnaliamo le aree limitrofe l’impianto dell’ex scalo merci ed ex Stecav e la famosa area ex Ticosa che sarebbe collegata con apposite navette. Ai tempi della serie A si era studiato un servizio navetta che partiva dai comuni di Montano Lucino e Lipomo, sfruttando i parcheggi dei supermercati, alleggerendo di molto l’afflusso dalla provincia. Per quanto riguarda invece la tifoseria ospite la nostra esperienza ci aiuta a consigliare di sfruttare il parcheggio di Lazzago da dove raggiungere lo stadio tramite bus navetta».

La facciata storica

Infine i vincoli: «Altro problema è il vincolo paesaggistico-architettonico cui la struttura è sottoposta, consigliamo di visionare alcuni progetti: Pisa (vincolo paesaggistico), Bergamo, Bologna e Ferrara (vincolo architettonico). A Como il settore tribuna, pur mantenendo l’attuale conformazione, potrà superare l’attuale vincolo posto sulla facciata». Infine «concludiamo dicendo che la possibilità di utilizzare denaro privato investito su una struttura pubblica è una fortuna di pochi oggigiorno, e la riqualificazione della zona porterebbe notevoli vantaggi a tutti. Il nostro obiettivo è quello di far capire come il nostro stadio possa essere una struttura polifunzionale, all’inglese, aperto 7 giorni su 7, utile a tutta la città e soprattutto vincente sotto tutti i punti di vista».

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