Studenti sempre più a rischio sul web: «Ma non possiamo vietare il digitale. Insegniamo ai genitori come cogliere i segnali di pericolo»

Como Alla scuola media Fogazzaro di Rebbio gli studenti e le loro famiglie ieri sono stati impegnati in una giornata contro il cyberbullismo e i pericoli della Rete. Presente anche il sottosegretario all’innovazione Alessio Butti

Il 54% dei minori in Italia ha subito prepotenze sul web o di persona: il dato è riportato da uno studio condotto dal Moige, il Movimento italiano dei genitori, in collaborazione con l’Istituto Piepoli. Un numero sempre più elevato quello dei giovanissimi esposti al bullismo in Rete. E proprio questo dato ha portato il Moige a incontrare gli adolescenti e le loro famiglie anche a Como, ieri, all’istituto comprensivo Como Rebbio.

Famiglie in difficoltà

Insieme agli studenti, ai loro genitori e docenti, in via Cuzzi c’erano Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, Riccardo Bettiga, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Lombardia, e Stefano Locatelli (vicepresidente Anci). «Le classi sono state molto coinvolte dal percorso proposto da Moige che ha portato una psicologa a confrontarsi con loro negli scorsi mesi all’interno delle aule scolastiche proprio sui rischi della Rete - spiega la preside Daniela De Fazio - Anche perché è importante che la scuola non vieti il digitale, che è ormai il principale strumento di comunicazione dei ragazzi, la loro lingua. Ma serve un’educazione al digitale tanto agli studenti quanto ai loro genitori».

«Sono emerse molte fragilità - nota De Fazio - da parte dei genitori che non sanno come aiutare i figli a difendersi dai rischi della Rete, la scuola ha una grande responsabilità nei loro confronti».

Vittime del cyberbullismo

A dare un quadro della situazione, a Como ma non solo, sono proprio queste famiglie, di cui la preside parla, disorientate di fronte a un mondo che corre più veloce di loro e a una forma di comunicazione che stentano a capire.

Secondo lo studio condotto da Moige il 10% dei minori in Italia ha preso parte ad episodi di prepotenza online, il 6% ha usato foto o video per offendere altre persone e alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a prepotenze, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”.

«Nel corso della giornata di ieri, inserita nella campagna “Giovani ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk” abbiamo anche presentato la figura degli “alunni ambasciatori” - spiega la preside De Fazio - che hanno proprio l’obiettivo di affiancare i loro coetanei nella lotta al cyberbullismo e siamo fieri di dire che i nostri “ambasciatori” sono tutte studentesse».

Le giovanissime ragazze sono state selezionate dai loro docenti proprio per essersi distinte non solo nell’ambito scolastico ma anche per la loro relazionalità che la preside ha voluto definire «ampia e circolare». Il loro sarà un ruolo fondamentale per aiutare i coetanei ad avere maggiore consapevolezza dei rischi che potrebbero incontrare sulla Rete così come della possibilità di chiedere aiuto.

Grande partecipazione

«Queste giovani generazioni grazie a progetti di questo genere in futuro saranno sicuramente più preparate a costruire con i propri figli un rapporto che si intrecci anche con la loro presenza nel mondo digitale - conclude la preside - I segnali raccolti nelle nostre classi sono molto positivi, come hanno confermato anche i docenti».

Dopo i saluti della mattina, la giornata sul cyberbullismo alla Fogazzaro è proseguita con tre sessioni formative rivolte ai ragazzi e ai docenti con consigli pratici per tutelarsi da adescamenti, “fake news” e bullismo.

Alle 15 invece l’intervento riservato ai genitori, con indicazioni sui modi migliori per intervenire e proteggere i propri figli dai pericoli della Rete senza sottovalutarli.

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