Studenti, uno su quattro vittima dei bulli e in città prevenzione già alle elementari

Como Sono preoccupanti i risultati di una ricerca sulle scuole statali della Lombardia. Una referente per lavorare sul tema in alcuni istituti comaschi. E al Gallio c’è la pet therapy

Tra i ragazzi che frequentano un istituto superiore in Lombardia, uno su quattro è vittima di bullismo. Gli episodi preoccupanti, però, non mancano nemmeno tra i più piccoli. Questo il quadro emerso dal monitoraggio del bullismo e del cyberbullismo condotto dalla piattaforma Elisa, progetto nato dalla collaborazione tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Università di Firenze. L’analisi ha previsto due rilevazioni: la prima rivolta agli studenti delle scuole superiori e l’altra ai docenti, dalle elementari fino alle superiori.

I numeri

Complessivamente in Lombardia sono stati analizzati oltre 25mila ragazzi di 85 istituzioni scolastiche statali. Il 27% ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo nei due o tre mesi precedenti, mentre il 17% di agire prepotenze verso i compagni. Si tratta di botte, spintoni, furto o danneggiamento di oggetti personali, ma anche prese in giro, insulti e minacce. Per quanto riguarda le prepotenze online, il 7% ha dichiarato di aver subito episodi di cyberbullismo, mentre il 6% di averne preso parte attivamente. I docenti coinvolti invece, che sono stati oltre seimila, hanno riportato, in media, che tra gli alunni delle scuole primarie il 5% ha subito prepotenze, il 5% ha preso parte a episodi di bullismo, il 4% li ha subiti online e il 3% ha commesso atti di cyberbullismo. Percentuale che sale leggermente per le scuole secondarie di primo grado.

Le iniziative

Una situazione che preoccupa e spinge le scuole a muoversi per invertire la rotta. Tante le iniziative in campo anche nella provincia comasca, dalle elementari fino agli istituti superiori, perché nessuno è escluso. Alla primaria di via Fiume, ad esempio, è stato deciso di coinvolgere la figura della referente per il bullismo dell’istituto comprensivo per «coordinare gli interventi preventivi e intervenire nelle situazioni di disagio, garantendo la sicurezza e il benessere di tutti i nostri alunni e alunne. Vi invitiamo a condividere con i vostri figli e figlie l’importanza di questi valori e a sostenerli nel loro percorso di crescita. La collaborazione tra scuola e famiglia è essenziale per il successo di tali iniziative», sottolinea ai genitori la preside Valentina Grohovaz, che così vuole prevenire eventuali episodi di bullismo.

Al Collegio Gallio, invece, sono gli animali a contribuire alla causa. «La pet therapy si propone di portare la classe a un clima più collaborativo, di riportare il concetto di competizione lontano dall’aggressività, di far conoscere il significato di empatia – spiegano dalla scuola -. È necessario lavorare con tutto il gruppo classe perché il fenomeno del bullismo è un fenomeno di gruppo: il bullo può esistere se c’è un gruppo che lo supporta. Questo progetto si fonda sulla presenza del cane che ha un effetto positivo sul tono dell’umore, sulla capacità di ridurre l’agitazione e l’aggressività e permette anche di agire nel settore della formazione e della responsabilizzazione dei giovani verso gli altri. Ma non solo, in un gruppo classe in cui il bullo cerca di prevalere e rovinare ogni attività, il cane “spiazza”: che abbia di fronte a sé una vittima o un bullo, l’animale non si intenerisce né si impaurisce, non sa e non giudica».

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