Tangenziale, un’altra promessa
dopo il summit tra Regione e Governo

Ora il secondo lotto compare in un atto ufficiale tra le opere prioritarie - Resta la questione costi: il progetto inviato a Roma è ancora quello vecchio considerato eccessivamente oneroso

Sul secondo lotto della tangenziale si apre uno spiraglio. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ieri ha avuto un incontro online con il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini per fissare le priorità del territorio. Come anticipato dal nostro quotidiano il presidente lombardo ha citato tra le opere strategiche da mandare in porto anche il completamento della nostra tangenziale (anche se la stessa Regione non l’aveva inserita del documento delle opere prioritarie inviato a Roma).

«L’incontro – fanno sapere Ministero e Regione in una nota - era utile a fare il punto sui nuovi interventi nel campo delle infrastrutture e della mobilità da realizzare in Lombardia finanziati con le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza, del fondo complementare e le altre risorse europee e nazionali, per coordinarli con le esigenze della Regione». Il Ministro sottolinea come la «collaborazione istituzione è fondamentale», il presidente esprime «la piena soddisfazione».

Tra le opere elencate nella nota come prioritarie si citano «le esigenze sul collegamento stradale Cremona-Mantova, tra la statale Briantea e l’autostrada in provincia di Varese e sulla tangenziale di Como, nonché sugli investimenti di Rfi sulla rete ferroviaria lombarda e la ristrutturazione della stazione di Bergamo». Come anticipato, la tangenziale non era mai stata in precedenza inserita tra le priorità, addirittura era stata stralciata dal completamento della Pedemontana, ora però eccola finalmente comparire in un documento ufficiale.

Il Ministero, solo la scorsa settimana, ha fatto sapere «di valutare la possibilità di eseguire i secondi lotti delle tangenziali di Varese e Como, fatta salva la necessità di approfondire i profili connessi alla sostenibilità ambientale ed economico finanziaria». Tradotto: il percorso è solo all’inizio e si preannuncia lungo. Bisogna infatti reperire le risorse e aggiornare il progetto.

È sempre il Ministero delle Infrastrutture a far sapere che sul tavolo ad oggi c’è ancora il primo disegno del secondo lotto «da realizzarsi quasi completamente in galleria, per 6,5 chilometri, con un costo attualmente stimato in 860 milioni di euro». Troppo, anche per la stessa Regione che aveva suggerito delle modifiche “a canna singola”, con meno chilometri in galleria, per far scendere i costi a circa 650 milioni.

Insomma, la tangenziale di Como oggi rispetto a ieri ha qualche possibilità in più di arrivare fino ad Albese aiutando il traffico cittadino fermo in coda a respirare. Imprese e tessuto produttivo comasco continuano a lavorare sottotraccia reputando l’opera come la più importante per la nostra provincia.

Ma le istituzioni restano fredde: fonti interne alla stessa Regione Lombardia fanno sapere che, nonostante il faccia a faccia tra Fontana e Giovannini, sul secondo lotto non ci sono sostanziali novità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA