Tasse, il Comune ingaggia gli esattori

Evasione L’amministrazione si accorda con l’università per reclutare nove laureandi esperti in materia tributaria. Circa 2.800 i nuclei familiari neppure iscritti al registro per il pagamento della Tari: la prima rata scade a fine mese

L’amministrazione comunale ha annunciato un accordo con l’università dell’Insubria per reclutare nove giovani laureandi esperti in amministrazione tributaria. Il loro compito sarà quello di contrastare l’evasione fiscale e avviare controlli in città fermi da molti anni. Questi nove giovani frequentano il percorso di economia o di giurisprudenza, verranno inseriti a Palazzo Cernezzi per uno stage. Ma l’intenzione dell’amministrazione comunale è aprire veri bandi d’assunzione, per delle posizione che altrimenti rischiano di finire deserte.

Come noto due mandati fa gli agenti della polizia che si occupavano della riscossione dei crediti sono stati spostati ad altri compiti e così durante l’ultimo mandato di fatto a Palazzo Cernezzi una sola funzionaria si è occupata di incrociare i dati nella speranza di scovare qualche furbetto, in particolare le morosità della tassa rifiuti, la Tari.

Tanto arretrato

«Ho incontrato il rettore dell’Insubria – ha detto in consiglio comunale il sindaco Alessandro Rapinese – e ho domandato se mi potesse prestare qualche docente di amministrazione tributaria per fare formazione in questo Comune, dove sono vent’anni che nessuno fa controlli anti evasione. Adesso invece in questa città si paga e si controlla. Al rettore ho chiesto anche nove giovani studenti da inserire, con bandi che altrimenti vanno deserti. La convenzione è pronta settimana prossima». Nel dipartimento di economia di Varese si è in effetti discusso della possibilità aperta ai laureandi di effettuare uno stage a Palazzo Cernezzi. In consiglio comunale si è poi dibattuto dell’ultima misura approvata settimana scorsa dalla giunta sempre in tema di lotta all’evasione e diretta al settore del commercio.

L’occupazione di suolo

Da fine mese i ristoratori che vorranno rinnovare l’occupazione aggiuntiva di suolo, con le piazze e i marciapiedi pieni di tavolini visti nell’era Covid, dovranno prima dimostrare di essere a posto con le tasse. Il consigliere del Pd Stefano Legnanidai banchi delle minoranze ha invece bollato come «fuffa» la sperimentazione avviata ad agosto all’Anagrafe, dove alle persone giunte per rifare la carta d’identità è stata fatta una verifica sui pagamenti della Tari.

Comunque secondo l’amministrazione ci sono situazioni debitorie molto importanti. Stando agli ultimi controlli di Palazzo Cernezzi, per quanto riguarda la sola Tari, un comasco su dieci non è in regola, molti nemmeno risultano iscritti all’anagrafe della Tari, ci sarebbero circa 2800 nuclei familiari fantasma. Recuperare questi crediti per l’amministrazione vorrebbe dire incassare centinaia di migliaia di euro. Il contrasto all’evasione è un pallino di Rapinese.

Si ricorda che la scadenza per la prima rata della Tari è il 30 settembre. Il pagamento della seconda rata della Tari è fissato al 30 di novembre, mentre entro il 31 ottobre è possibile saldare la tassa con una rata unica.

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