Taxi, non c’è l’accordo sulle corse in più: «Ma potenzieremo i servizi per i turisti»

Trasporti I titolari delle licenze pronti a incrementare l’attività nella stagione estiva. Intanto prosegue l’iter per la richiesta di nuove licenze e si modifica il regolamento

Taxi, corse di rinforzo in vista della stagione turistica. Dopo diversi incontri il Comune e i rappresentanti dei tassisti non hanno trovato un accordo per fissare nero su bianco dei turni utili a coprire tutte le fasce orarie. Il confronto dura ormai dalla scorsa estate. I 45 titolari di licenza attivi in città, respinti i turni obbligatori, propongono di effettuare delle corse di rinforzo per potenziare il servizio nei momenti più critici.

No ai turni obbligatori

«L’introduzione di turni obbligatori non è prevista - dice Alberto Tabacco, presidente di Cna Fita Taxi Lario Brianza – ma possiamo fare delle corse aggiuntive, di rinforzo dove è maggiore la richiesta da parte dell’utenza. Così da offrire un servizio migliore e colmare le principali carenze. Comunque sia tutti i mezzi di trasporto dovrebbero fare la loro parte».

Il confronto a Palazzo Cernezzi ha infatti coinvolto in un recente incontro anche Asf per i bus e la Navigazione per i battelli. Comunque il cambio del regolamento per fissare dei turni chiari era un’intenzione ventilata mesi fa dagli stessi tassisti comaschi. In passato i taxi attivi in città avevano anche aperto a delle licenze stagionali valide solo per il periodo estivo.

«Ma purtroppo bisogna passare da nuove vere licenze taxi – dice ancora Tabacco – che non è facile rilasciare. Come categoria possiamo aumentare il numero delle ore guidate lasciando il volante a parenti o collaboratori. È una possibilità prevista dalla licenza. Certo siamo pochi e la coperta è corta».

Di possibilità in possibilità in città le cose però non cambiano. Il servizio per i turisti e gli ospiti degli hotel è carente, soprattutto la sera. La scorsa estate ci sono state decine di segnalazioni e testimonianze. Le 45 licenze di oggi sono le stesse dal dopoguerra. Il Comune punta infatti a rilasciare nuovi permessi, ma l’iter secondo Palazzo Cernezzi potrebbe durare anche due o tre anni. Detto che l’ente incaricato, l’Autorità di regolazione dei trasporti, ribadisce che impiega massimo 45 giorni per consegnare un qualsiasi parere ad un Comune che faccia richiesta di nuovi taxi. È dunque l’amministrazione comunale che deve prima effettuare studi e indagini puntuali per giustificare il riconoscimento di nuove licenze.

L’ambito territoriale

Nel mentre l’assessore al Commercio Michele Cappelletti sta cercando di mettere mano al regolamento comunale dei taxi. Oggi infatti l’articolo 8 stabilisce che un taxi partendo da Como può dirigersi verso «qualunque destinazione» e che le prestazioni «oltre il territorio regionale sono facoltative».

Non c’è quindi un limite ben definito attorno al capoluogo, tant’è vero che tanti taxi vengono chiamati dal lago o dalla bassa e devono così uscire dalla cerchia cittadina. Dunque il regolamento verrà modificato sull’esempio delle linee nazionali, che così stabiliscono: «La prestazione del servizio è obbligatoria all’interno delle aree comunali o comprensoriali». I passaggi verranno ancora dati nell’hinterland, i taxi però dovranno servire meglio la città.

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