
Cronaca / Como città
Sabato 02 Agosto 2025
Tempi lunghissimi per avere i parapetti: ancora 20 mesi
Scandalo lungolago La stima della società regionale Aria per arrivare a un nuovo modello. E se il pallino dovesse passare in mano al Comune non si terminerebbe comunque prima
Como
Venti mesi per poter arrivare a un nuovo prototipo di parapetto (che dovrà essere, come suggerito dalla Soprintendenza, o in versione “leggera” da posizionare arretrato rispetto al bordo lago oppure l’utilizzo di quello storico a timoni da mettere a norma e da riprodurre per le parti mancanti). Sono questi i tempi messi nero su bianco da Aria, la società regionale che si è occupata della realizzazione della passeggiata e delle opere antiesondazione e ha realizzato il campione (bocciato da più parti e ufficialmente dalla Soprintendenza) posizionato a metà maggio a Sant’Agostino. A questa tempistica andranno poi aggiunte quella della gara per l’esecuzione della protezione, l’effettiva realizzazione e la successiva posa. Su questo non ci sono dati (dipenderanno ovviamente dalla scelta), ma difficilmente si andrà sotto l’anno e mezzo. Questo significa che – a meno di ulteriori colpi di scena – la parola fine potrebbe scriversi, ma siamo nel campo delle ipotesi, tra la fine del 2027 e l’inizio del 2028.
Le stime
«Alla luce del parere della Soprintendenza del 27 giugno 2025 – si legge nella risposta fornita dall’assessorato agli Enti locali di Massimo Sertori all’interrogazione sui parapetti presentata dal consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo - rassegnato a seguito della visione del prototipo, che richiede una nuova progettazione con elementi maggiormente longilinei ed anche la possibilità, prima scartata, di utilizzo del parapetto storico esistente (si ricorda solo parzialmente restaurato) con ricostruzione degli elementi mancanti, soluzione anche questa prima scartata, se il progetto rimane in capo ad Aria sono valutabili tempistiche di effettuazione di una nuova gara (necessaria in quanto l’oggetto dell’affidamento è fondamentalmente diverso dall’attuale incarico di progettazione) di circa 8 mesi, oltre a circa ulteriori 8 mesi stimati per effettuare ulteriori ricerche e valutazioni circa gli esistenti parapetti che, lo si ricorda, non sono a norma, e per la progettazione. Si stimano poi ulteriori 4 mesi per la produzione di eventuali prototipi». Ecco quindi i venti mesi per arrivare al campione che verrà sicuramente richiesto come avvenuto con quello poi scartato definitivamente.
Va evidenziato che queste stime (al netto della produzione vera e propria) si riferiscono al mantenimento dell’intervento in capo alla Regione (e quindi ad Aria), ma c’è la possibilità che il tema parapetti passi al Comune.
Lo ha dichiarato nei giorni scorsi a “La Provincia” l’assessore Sertori: «Il sindaco vuole i parapetti e io come Regione, in base alle norme, posso consegnare il cantiere anche senza protezioni. Per questo metto a disposizione la dotazione economica al Comune (1,7 milioni, ndr) che, di concerto con la Soprintendenza e con qualunque modalità voglia, dal singolo progettista al concorso di idee, potrà individuare quelli migliori. Per me non è un problema la scelta poiché darò le risorse, ma è meglio sia il Comune a individuare il progetto più adeguato e che piaccia ai cittadini essendo maggiormente interessato».
L’incognita
Su questo punto al momento il sindaco Alessandro Rapinese non si è ancora espresso ufficialmente e, da quanto si apprende, non ci sono state ancora decisioni in merito. Va però detto che se anche la pratica dovesse passare sulle scrivanie del Comune i tempi tecnici e burocratici non verrebbero certamente ridotti in quanto le procedure sono in ogni caso definite dalle norme.
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