Tenne la figlia 9 anni all’estero. Ora dovrà risarcire lei e la madre

La sentenza Due anni e tre mesi di condanna per un uomo accusato di sottrazione di minore dal 2013 al 2022

Il padre, al termine dell’udienza, è scoppiato in lacrime. L’accusa era quella di aver sottratto la figlia (all’età di appena due anni e mezzo) alla madre, trattenendo la piccola all’estero per un lungo periodo di tempo, dal mese di luglio del 2013 fino al settembre del 2022 quando ci fu il rientro in Italia.

Il genitore è uscito da questa vicenda penale con una pena complessiva di 2 anni e tre mesi (di cui gli ultimi tre mesi patteggiati), ma con anche 50 mila euro di risarcimento alla madre e 100 mila per la figlia. La pubblica accusa, in un fascicolo portato avanti dalla Procura di Como, contestava al padre comasco la «sottrazione e il trattenimento del minore all’estero». Una fuga che era avvenuta nel 2013, con la figlia ancora piccola, portata via con la scusa di andare in vacanza in Indonesia e poi rimasta per anni con il genitore a crescere nel paese asiatico.

Una prima parte di questo fascicolo processuale era già stato condotto davanti ad un giudice negli anni scorsi, contestando al padre la sottrazione del minore fino al 2015. Il genitore, residente nel Comasco (non possiamo fornire ulteriori dettagli a tutela dell’anonimato della bambina) aveva rimediato 2 anni, con anche il risarcimento per la madre della bambina e per la figlia, condanna poi passata anche al vaglio dell’Appello di Milano e diventata infine definitiva nel 2016.

Tuttavia, la bambina non era mai rientrata in Italia, motivo che ha portato ad un nuovo fascicolo prolungato – sempre in merito alla sottrazione della minore – fino al 2020 e poi di nuovo fino al settembre del 2022 quando la figlia, nel frattempo cresciuta, ha fatto rientro in Italia. Così, questa settimana, la vicenda è finita di nuovo davanti ad un giudice del palazzo di giustizia di Como che ha ritrattato la questione chiusa però con un patteggiamento a tre mesi in continuazione con la precedente condanna già definitiva. Una vicenda penosa, in cui ad andare di mezzo più di tutti è stata la bambina. La ratifica del patteggiamento è stata letta dal giudice Veronica Dal Pozzo, di fronte all’avvocato della difesa e anche al pm Antonia Pavan.

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