Ticket, autocertificazioni sbagliate: multe in arrivo per 2.414 comaschi

Esenzioni L’importo della sanzione varia a seconda del numero di visite ed esami sostenuti - Dalle soglie di reddito al “tetto famigliare”. Errori spesso in buona fede: ma si deve pagare

Non pagano il ticket sanitario per un errore nell’esenzione, più di 2.400 le multe in arrivo. Il problema è ormai annoso; soltanto nell’ultimo triennio riguarderà ormai più di 10mila comaschi, con ogni probabilità in molti hanno ricevuto più di una sanzione.

Sono migliaia i comaschi che negli anni scorsi hanno commesso presunti errori nel compilare l’autocertificazione utile a diventare esente e a non pagare le spese sanitarie per visite ed esami. A distanza di anni, e a prestazioni fruite, Ats Insubria ha contestato la bontà delle esenzioni chiedendo il rimborso del ticket con i relativi interessi.

In questi giorni decine di cittadini si stanno rivolgendo ai sindacati, i cui rappresentanti hanno già incontrato i vertici dell’Ats che hanno confermato l’invio di 5.825 verbali di cui 3.411 su Varese e 2.414 su Como.

Le cifre variano a seconda di quanti esami e visite ciascun cittadino abbia eseguito gratuitamente, ma si tratta anche di diverse centinaia di euro. Secondo i sindacati la maggioranza dei multati sono pensionati, anziani, persone che hanno commesso errori nell’autocertificazione, non semplice, in buona fede. Perché un anno hanno superato per pochi euro la soglia di reddito fissata per l’esenzione, perché l’altro anno non hanno tolto dal tetto familiare la figlia ormai grande, perché nel frattempo è saltata la disoccupazione o è arrivata una qualche specifica contribuzione. Non sono quasi mai esenzioni da patologia, che godono più spesso di rinnovi automatici. Questa materia riguarda errori nelle autocertificazioni peraltro molto datate, sono controlli su prestazioni che risalgono al 2020, prima che i fatti cadano in prescrizione.

Anche l’anno scorso l’agenzia per la tutela della salute aveva inviato migliaia di sanzioni, tra il 2023 e il 2022 addirittura 7mila.

I pensionati in particolare avevano chiesto una nuova forma di automatismo nella compilazione delle autocertificazioni, oppure dei controlli incrociati più rapidi con l’Agenzia delle Entrate per sanare subito eventuali sbagli. Vista la grande mole di multe, l’Ats ha attivato un numero (0332 277325) per fornire informazioni, ieri però nonostante parecchi tentativi nessuno ha risposto. Come nessuno risponde al centralino di Como (031 370111).

«Le sanzioni sono più di 20mila in tutta la Lombardia, è impossibile siano tutti furbetti – spiega Marco Roberto Pagano, segretario per la Cisl dei laghi dei pensionati –. I più sono in buona fede e con ogni probabilità se nessuno li aiuta riceveranno altre multe relative a prestazioni fruite nel 2021, nel 2022 e così via. Ats deve incrociare subito i dati e comunicare ai cittadini le posizioni errate nel corso dello stesso anno. I nostri sportelli offrono consulenza, ma ormai queste somme sono da pagare. A meno di errori da parte di Ats ai quali contrapporsi con un supporto legale».

È da prima della pandemia che modificati i regolamenti per le esenzioni si presenta questo problema. «Ho visto cifre anche ingenti, 300, 400 euro – racconta Federica Trapletti, segretaria regionale dei pensionati della Cigl – era stato promesso un automatismo nuovo, per evitare tanti errori e troppe multe, eppure ogni anno riecco gli avvisi».

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