Ticket sanitari, multe cancellate
a 2500 comaschi

Il caso Non dovrà pagare chi ha ricevuto l’accertamento. Chi invece ha già ricevuto l’ingiunzione verserà tutto ma ha tempo fino al 31 dicembre 2026 e può rateizzare

Ticket sanitari non pagati: cancellate le multe a 2.500 comaschi, ma chi ha già pagato s’arrangia.

Ieri in fase di discussione di bilancio il consiglio regionale ha approvato un emendamento prima proposto dal Pd e poi ripresentato da Forza Italia. In sostanza sono stati graziati i cittadini che hanno ricevuto nei mesi scorsi una multa per aver fruito gratuitamente di prestazioni sanitarie, visite o esami, in nome dell’esenzione presentata però con degli errori e dunque non valida.

Si può rateizzare

Nel dettaglio, chi ha già ricevuto l’ingiunzione ha modo di saldare tutto il dovuto, compresa la sanzione e i relativi interessi, fino al 31 dicembre del 2026, quindi con il tempo utile per domandare una rateizzazione in caso di somme molto elevate. Invece chi ha tra le mani ancora solo l’accertamento può pagare non subito, ma con calma nei prossimi dodici mesi e solo per la quota relativa al ticket sanitario. Il costo del servizio ricevuto insomma, ma non la multa. La cifra chiesta dalle Ats come forma di sanzione, che arrivava a raddoppiare il quantitativo da riscuotere, è stata cancellata in fase d’accertamento. Inoltre, in maniera preventiva le persone che non hanno ricevuto dall’Ats dei verbali, ma temono di aver commesso qualche errore all’atto dell’esenzione, possono chiedere una regolarizzazione spontanea nel 2026, saldando il ticket senza dover nulla per eventuali future multe.

Tutti questi accertamenti, gli ultimi relativi a prestazioni sanitarie erogate nel 2020, vengono fatti di anno in anno dalle Ats. La nostra agenzia di riferimento quest’anno in provincia di Como ha inviato quasi 2.500 multe, negli anni scorsi i cittadini coinvolti erano altre migliaia. Seguiranno altre verifiche nel 2026, con però già prevista la possibilità di regolarizzare la propria posizione. «Bene, resta il nodo dell’autocertificazione, molti anziani sbagliano senza volere – spiega per la Cisl dei Laghi Paola Gilardoni – e per questo domandiamo un meccanismo di revisione delle procedure, per evitare errori involontari. Serve un cambio strutturale e definitivo altrimenti questi incidenti accadranno ancora e in maniera numerosa. In caso di dubbi comunque suggeriamo ai cittadini di controllare bene con il proprio medico, oppure chiedendo aiuto ai nostri sportelli o direttamente all’Ats Insubria». Ricevuto l’accertamento con la richiesta di pagare la multa c’erano 60 giorni di tempo per evitare tramite ingiunzione di dover pagare cifre ancora più salate. E chi nel frattempo ha già saldato il dovuto? «L’emendamento non prevede che le somme vengano restituite – dice Gilardoni – in questi mesi come sindacato abbiamo sempre suggerito di aspettare, in attesa di una soluzione politica per sanare le tante multe inviate».

Oltre 30mila multe

In totale quest’anno sono state inoltrate più di 30mila multe a cittadini lombardi sempre a proposito di ticket sanitari non pagati con esenzioni però non valide, le cifre andavano da poche decine di euro a svariate centinaia. Secondo i sindacati dei pensionati si è trattato in larga maggioranza di anziani, persone in difficoltà economica, soggetti che a loro parere non hanno commesso con dolo omissioni nell’autocertificazione.

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