Tiziana e Morgan morti «per annegamento». Ma è esclusa l’ipotesi di malore

La tragedia di viale Geno Primi risultati dell’autopsia. Auto accesa per lasciare il parcheggio e dirigersi a casa. Lei aveva detto che sarebbe tornata entro le 22.30

L’autopsia l’ha confermato: Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù, e Morgan Algeri, 38 anni di Brembate Sopra, le due vittime dell’incidente di Villa Geno, sono morti per annegamento. Si attendono i riscontri dei vari prelievi di organi e tessuti che sono stati effettuati dall’anatomopatologo del Sant’Anna Giovanni Scola, che entro sessanta giorni depositerà la propria relazione in Procura, ma i dubbi ormai sono pochissimi, per non dire nessuno.

All’autopsia – che si è tenuta ieri mattina e che è durata tre ore – ha partecipato anche il consulente di parte Paolo Galeazzi nominato dall’avvocato Giovanni Giorgino per conto della famiglia di Algeri. La famiglia di Tiziana Tozzo, ovvero il fratello e le due sorelle, non hanno invece nominato consulenti.

Le indagini

Il quesito posto dal pubblico ministero Giuseppe Rose era ampio, e chiedeva di indagare a tutto tondo sulle cause del decesso dell’uomo e della donna recuperati dai vigili del fuoco ad oltre quindici metri di profondità dalle acque del Lago di Como. E i primi riscontri hanno confermato quello che si era ipotizzato fin dall’inizio, ovvero la morte per annegamento successiva alla caduta nel lago con l’auto poi andata a fondo. Sembra svanire, dunque, l’ipotesi del malore.

L’uomo e la donna avevano cercato di uscire dalla trappola in cui erano caduti, aprendo la portiera del lato di guida – dove si trovava Morgan – e uscendo dalla vettura, senza però riuscire a risalire a galla, complice anche il freddo dell’acqua del lago che potrebbe aver rallentato o anche paralizzato i movimenti dei due.

L’indagine, ora, deve compiere l’ultimo passo prima che si possano iniziare a tirare le fila dell’accaduto, cercando di dare risposte che ancora oggi mancano e che sarà comunque difficile riuscire a dare. Risposte che potrebbero arrivare dalla perizia per l’analisi dell’auto e della sua scatola nera che dovrebbe aver registrato l’accaduto.

Stavano rincasando

Intanto la squadra Mobile ha definito tutto il quadro della vicenda, ascoltando testimoni e mettendo insieme i tasselli. L’ultimo in ordine di tempo porta sempre nella direzione della conferma che i due, arrivati da poco nel parcheggio affacciato sul lago in fondo a viale Geno, stessero comunque già per ripartire o fossero in fase di avvio dell’auto.

Pare infatti che Tiziana avesse detto che sarebbe rincasata entro le 22.30, dopo la serata trascorsa al ristorante con Morgan. Era dunque già in ritardo, dopo essere uscita dal ristorante di Capiago Intimiano (alle 22.17) ed aver fatto un giro molto veloce sul lago. Verosimile dunque che il trentottenne di Brembate Sopra, proprio per permettere alla donna di arrivare a casa con un ritardo non eccessivo, abbia riacceso l’auto pochi attimi prima della tragedia. Cosa sia accaduto e cosa abbia portato l’auto a colpire una panchina facendola ruotare, ad abbattere un parapetto e a cadere di punta nel lago, ribaltandosi, rimane ancora un mistero. Un salto nel vuoto di qualche metro con in fondo il lago che ha poi inghiottito i due corpi senza lasciare loro scampo.

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