Tre in carrozzina, respinti alla funicolare. «Solo uno a viaggio. Insieme non potete»

Diritti negati «Ci avremmo messo 45 minuti a salire e altrettanti al ritorno. Abbiamo rinunciato». Il presidente di Cpt: «Chiediamo scusa, ma abbiamo solo due posti attrezzati». Indagine di Atm

Niente funicolare per tre tennisti diversamente abili, il personale in servizio propone loro di salire uno alla volta, quindi uno ogni quindici minuti. Sabato pomeriggio tre turisti, due toscani e uno straniero, hanno visitato sulla sedia a rotella la nostra città e come fanno in molti hanno cercato di salire sulla funicolare per ammirare dall’alto il lago.

«Eravamo a Cantù per un torneo di tennis e in automobile siamo venuti a visitare Como - racconta Monica Quassinti, da Pisa – volendo salire sulla funicolare abbiamo fatto poca coda e abbiamo comprato regolarmente il biglietto. A quel punto in attesa ci è venuto incontro un inserviente, che faceva la spola tra noi, poco fuori e il personale all’interno. Ci ha proposto di salire separatamente, uno alla volta. Solo che, ci ha detto, c’è una corsa ogni quarto d’ora. Dunque il primo di noi avrebbe dovuto aspettare 45 minuti. Stessa cosa al ritorno, quindi un’ora e mezza d’attesa. Possibile?». I tre alla fine hanno rinunciato. Il prezzo dei biglietti è stato subito rimborsato.

«L’addetto non ne ha fatta una questione di sicurezza, ma di spazi – racconta ancora Quassinti - ci ha insomma fatto capire che la fila fuori dalla funicolare è sempre lunga e la gente è poco paziente. Temono perfino delle risse, problemi di ordine pubblico tanto c’è da aspettare. Sarà, noi comunque abbiamo preferito andare via».

Come immaginabile i tre turisti ci sono rimasti molto male, si sono sentiti, raccontano, un peso. Anche gli organizzatori del torneo di tennis per diversamente abili, gli atleti di Osha Como, ci tengono a raccontare la vicenda. «È una cosa che nel 2023 non deve accadere – dice Mauro Curioni – è davvero spiacevole, di ritorno abbiamo condiviso tra noi atleti diversamente abili l’episodio. È vero che le nostre carrozzine possono n qualche modo togliere spazio alle altre persone, ma anche noi abbiamo il diritto di poter salire in carrozza».

Dalla funicolare arriva la risposta da parte del presidente di Cpt Daniele Peduzzi. «Intanto mi dispiace, così fosse chiediamo scusa – spiega Peduzzi – Sono comunque propenso a credere che si sia trattato di un equivoco, sicuro delle gentilezza e della disponibilità del persone in servizio». Il problema di fondo, comunque, resta. «È vero che tre carrozzine insieme in una sola corsa non ci stanno – dice Peduzzi - solo uno scompartimento, il più in basso con il terrazzino del belvedere, ha gli agganci per due sedie. È un limite, non siamo attrezzati per altri spazi. Non è una questione di scrupolo, ma di regole».

Indagine interna

In due però potevano salire, risparmiando al trio di turisti un terzo del viaggio inizialmente prospettato. Certo alla funicolare non ci sono diversi accorgimenti pensati per i disabili. Corsie dedicate, ma anche del personale che possa offrire un aiuto di supporto a quello della bigliettazione. Gli addetti in stazione non si vedono tutti i giorni.

La direzione di esercizio di Atm, come gestore della funicolare, da Milano ha proposto una indagine interna per verificare i termini esatti su quanto successo sabato.

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