Trecento agenti per la sfida scudetto

Como-Inter In Prefettura il Comitato per prepararsi a un incontro considerato ad alto rischio. Il questore: «Confido nella civiltà dei tifosi»

Como

Trecento agenti schierati in città, limitazione nella vendita dei biglietti - soprattutto per il cambio del nominativo - più divieti sul fronte viabilità e pattuglie a vigilare su possibili elementi di tensione in città. Como-Inter, si sapeva, è quella che, per usare le parole del questore Marco Calì, «consideriamo tra le tre o quattro partite top della stagione» dove per top vanno lettere le parole “a rischio”, che il numero uno della polizia in quel di Como non pronuncerà mai «perché parliamo pur sempre di una partita di pallone. E ci vogliono misura e calma».

Ma la calma non si traduce certo in immobilismo. Anzi. E così, ieri mattina, i vertici delle forze di polizia hanno partecipato al Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto, Corrado Conforto Galli, proprio per prepararsi al meglio all’appuntamento di venerdì prossimo al Sinigaglia. Appuntamento da bollino rosso per una serie di motivi. Alcuni “storici” (si fa per dire) altri contingenti.

Quelli storici riguardano la rivalità tra le tifoserie del Como e quella dell’Inter. Rivalità legata, soprattutto, al gemellaggio esistente tra gli ultras nerazzurri e la frangia estrema dei sostenitori del Varese calcio. In città nessuno ha dimenticato l’amichevole Como-Inter del 2012, quando teppisti con la sciarpa dell’Inter e quella biancorossa al collo aggredirono e accoltellarono alla gamba un tifoso lariano. Ed è proprio la possibile infiltrazione di ultras varesini (per i quali lo spauracchio del Daspo non è un deterrente, vista la disastrosa situazione della loro squadra del cuore) a preoccupare maggiormente.

«Dispositivo rodato»

«Il dispositivo di sicurezza è rodato - tranquillizza il questore - Certo, sarà un dispositivo più “muscolare” sul fronte dei numeri e introdurremo piccoli cambiamenti, ma per il resto sappiamo come muoverci».

C’è però una variabile nuova e inedita, venerdì. E qui siamo al “motivo contingente” che costringe ad aumentare il livello di sicurezza: Como-Inter sarà anche una partita scudetto. Tra i possibili risultati del match vi è la vittoria del campionato da parte dei nerazzurri, con gli inevitabili festeggiamenti in città nel dopopartita. Circostanza che andrebbe a rendere più complesso il deflusso e che mischierebbe interisti e lariani.

«Io - sottolinea il questore - confido ciecamente nel comportamento corretto dei tifosi. I sostenitori comaschi lo hanno dimostrato tutto l’anno, a parte l’eccezione con il Monza: si sono allineati alla filosofia della società e della città. Tenendo sempre un atteggiamento corretto, anche se appassionato».

Divieti di sosta

Sul fronte delle misure di sicurezza, ci sono delle novità rispetto al passato. Innanzitutto: oltre al divieto di sosta, per tutta la giornata di venerdì, sia a Lazzago che in zona stadio, lo stesso varrà anche per la stazione di San Giovanni, in previsione di arrivi di tifosi ospiti in treno.

Limitazioni, poi, sulla vendita di biglietti: i tagliandi sono incedibili, cioè è impossibile fare il cambio nominativo. E tutti coloro che hanno un biglietto per i distinti dovranno anche essere titolari di Blu nel Cuore Card, purché emessa entro il 4 maggio. Come dire: se qualcuno ha acquistato un posto dagli abbonati che hanno pensato di cedere il loro, mal gliene incolse.

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