Treni, a Como
«guasti preoccupanti»

Dopo la tragedia di Lodi, dal Pirellone un documento d’accusa sulle condizioni della Chiasso-Como-Milano. «Numerosi i problemi sulla linea: compromesso il servizio ferroviario». La replica: «Ammodernamento continuo»

La Milano-Chiasso è tra le cinque tratte lombarde dove, a novembre, si sono registrati il maggior numero di problemi, con conseguenze sulle partenze e gli arrivi. La poco fortunata “top five” è stata inserita in un documento, inviato a Roma a Rfi dagli uffici del Pirellone, in cui si esprimeva in maniera chiara «la preoccupazione e l’insoddisfazione per i numerosi guasti all’infrastruttura ferroviaria che hanno compromesso in maniera rilevante le performance del servizio ferroviario regionale».

Dopo l’incidente di Lodi, cresce la preoccupazione dei pendolari, anche se i responsabili degli impianti rispondono: investiti sulla linea sessanta milioni in tre anni.

L’atto d’accusa

Nel documento inviato a Rfi si definisce innegabile il fatto che nell’ultimo periodo i guasti all’infrastruttura abbiano avuto «un’incidenza molto rilevante», ma soprattutto che gli stessi siano «in preoccupante crescita».

Segue un elenco di diciannove piccoli incidenti occorsi sulle reti lombarde nei soli primi quattordici giorni di novembre. Infine, sono messe in fila quelle che sono le tratte maggiormente a rischio poiché colpite da una raffica di guasti: la Milano-Como-Chiasso, la Milano-Carnate-Lecco e altre tre linee.

Quel mese fu terribile per i viaggiatori in partenza da San Giovanni e diretti verso il capoluogo meneghino: lo conferma l’indice di affidabilità, arrivato a superare quota undici per cento, collocando la tratta al terzo posto fra le peggiori di tutta la Lombardia. Tanto che, “grazie” ai ritardi, a febbraio, come del resto è successo praticamente sempre negli ultimi tre anni, è stato riconosciuto agli abbonati il bonus con conseguente sconto.

Sull’argomento, era intervenuta anche l’assessore ai Trasporti della Regione Claudia Maria Terzi, rimarcando la vetustà dei treni e sottolineando come fosse sorprendente che i lavori per il miglioramento dell’infrastruttura, pianificati da tempo, potessero determinare ripercussioni negative sulla circolazione ferroviaria.

La replica di Rfi

Sul punto specifico, Per quanto riguarda la linea passante da Como San Giovanni, l’ufficio stampa di Rfi Italia fa sapere che «è da tempo interessata da interventi di manutenzione straordinaria e upgrade tecnologico, che prevedono l’impiego delle più evolute tecnologie e metodologie di sicurezza».

Circa gli investimenti, la nota precisa: «Solo nell’ultimo triennio gli investimenti sulla linea risultano di oltre sessanta milioni di euro». Già a fine novembre, nell’audizione in Regione, l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile aveva ributtato la palla della responsabilità nel campo altrui, sottolineando come i disservizi di quel mese fossero di competenza di loro competenza solo per il 19,3 per cento delle volte. Il resto, secondo Gentile, era in capo alle imprese ferroviarie. Vale a dire Trenord.

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