Treni, l’anno nuovo parte malissimo: cancellazioni e ritardi anche ieri

Disagi Corse saltate e partenze limitate a Como Camerlata. Guai anche da Chiasso

Mercoledì non è stata una giornata semplice per i pendolari, al mattino da Como lago alcune corse sono state cancellate o sono partite da Camerlata, mentre la sera un guasto non precisato dopo le 19 ha creato ritardi fino a sessanta minuti. I viaggiatori attraverso i comitati meditano perfino di presentare un esposto in Procura, stufi dei continui disservizi.

E ieri mattina ancora guai sull’altra linea, da Chiasso il treno delle 7.19 è rimasto fermo a Carimate per mezz’ora per un altro non precisato guasto. Ai pendolari sulle carrozze non sono state fornite indicazioni. Questo problema si è trascinato anche sui successivi treni almeno fino a metà mattina, per esempio il 10.13 da Chiasso per Milano Garibaldi è partito solo da Carimate un quarto d’ora dopo. Più in generale una trentina di linee hanno riscontrato ieri delle criticità legate ancora ai problemi alle infrastrutture evidenziate già mercoledì sera. Il treno delle 17.47 da Milano per Como Lago, per esempio, aveva venti minuti di ritardo.

«In questa prima parte dell’anno i disservizi su tutta la rete regionale si stanno presentando a macchia di leopardo - commenta Franco Aggio, uno dei cinque rappresentanti dei comitati pendolari lombardi eletti e formalmente riconosciuti dalla Regione Lombardia –, alcune tratte non hanno riscontrato particolari problemi, il servizio ha retto. I pendolari che viaggiano invece su altre linee si sono sentiti vessati. Occorre quindi sedersi e analizzare in maniera approfondita i singoli nodi. Certo a Como nell’ultimo periodo, negli ultimi due o tre mesi, le cose non sono andate affatto bene». I rappresentanti dei viaggiatori sono in attesa di essere convocati a Palazzo Lombardia. «Sì, con l’assessorato ai Trasporti il dialogo è aperto – dice ancora Aggio –, abbiamo trovato disponibilità e dunque abbiamo accordato la nostra fiducia. Ora però dobbiamo anche trovare insieme delle soluzioni. Occorre da subito discutere del bonus, ormai andato in pensione e non più previsto nel nuovo contratto di servizio. L’ultimo bonus maturato sui ritardi e le cancellazioni di novembre verrà posto in pagamento a febbraio. Ma senza un nuovo strumento già da marzo per i dati riferiti a dicembre non ci sarà più alcun rimborso. Resta è vero l’indennizzo, già previsto dall’Autorità dei trasporti e che solo una parte proattiva di pendolari chiedeva, visto che non è riconosciuto a tutti in maniera automatica, ma occorre fare domanda». Quindi comunque una parte del rimborso assegnati per ritardi e corse saltate viene a mancare.

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