Treni e bus, ok a tutti i posti
Si tolgono adesivi e cartelli

L’ordinanza regionale ha ripristinato tutti gli spazia sedere e la metà di quelli in piedi sui trasporti in Lombardia

Treni e bus si stanno adeguando alle nuove disposizioni regionali e le società di trasporto da ieri mattina hanno dato l’ordine al personale di iniziare a rimuovere adesivi e cartelli che indicavano i posti dove era vietato sedersi.

«Seguiamo l’ordinanza di Regione Lombardia - fanno sapere da Trenord - e la segnaletica verrà gradualmente tolta. A disposizione degli utenti ci sarà il 100% dei posti a sedere e il 25% di quelli in piedi». E da Asf, la società che gestisce gli autobus urbani ed extraurbani, chiariscono che le operazioni per rimuovere adesivi e cartelli «sono già iniziate» e che ci vorranno un paio di giorni per completare gli interventi su tutta la flotta. I divieti di sedersi di fianco o di fronte cadono anche per i battelli della Navigazione e per le carrozze della funicolare.

Le norme

L’ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, che ricalca disposizioni analoghe già presenti da settimane in altre regioni del nord (il Veneto, solo per fare un esempio) prevede l’obbligo della mascherina, ma dice espressamente che «per i mezzi autofilotranviari utilizzati per i servizi di trasporto pubblico locale di tipo interurbano è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi, per i quali il mezzo è omologato» e per i treni «utilizzati per i servizi ferroviari di trasporto pubblico regionale: è consentita l’occupazione del 100% dei posti a sedere e del 50% dei posti in piedi».

Proprio i trasporti sono finiti nel caos a causa di decisioni contraddittorie a livello nazionale. Prima il via libera all’occupazione totale dei posti sull’alta velocità, poi la retromarcia con la cancellazione di migliaia di viaggi. Polemiche a non finire che hanno visto la Regione ribadire la sua linea. L’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi ieri è intervenuta nuovamente sulla questione. «La decisione di aumentare la capienza dei mezzi pubblici è meditata e tiene conto della situazione sanitaria lombarda delle ultime settimane e della necessità di coordinamento con le Regioni vicine, le quali hanno adottato provvedimenti analoghi ben prima della Lombardia. Il ragionamento che sta alla base dell’ordinanza del ministro Speranza riguarda soprattutto i treni a lunga percorrenza: le parole odierne del ministro De Micheli vanno nella direzione di mantenere in capo alle Regioni le decisioni in ordine al trasporto pubblico locale». Per giovedì, però, è previsto un faccia a faccia. «Attraverso un dialogo costante con il Governo - ha concluso Terzi - intendiamo comunque definire la situazione e risolvere le incertezze: in questo senso sarà utile il confronto che si svolgerà giovedì 6 agosto nell’ambito della Conferenza Stato Regioni».

Resta il nodo scuola

Insomma, le nuove norme restano e quindi, almeno secondo Milano, non ci saranno nuovi cambi. Se così fosse, infatti, le società di trasporto andrebbero in difficoltà dovendo rifare tutto daccapo. La questione dell’occupazione dei posti sui mezzi pubblici riveste un ruolo fondamentale anche in vista della ripresa delle scuole, fissata a settembre. Il mantenimento delle limitazioni più pesanti creerebbe ulteriori problemi nella ripartenza.

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