Treni soppressi per il caldo, succede anche se piove

Milano-Chiasso Ieri mattina sono saltate più di quaranta corse anche per un guasto alla stazione di Seregno. E Trenord ribadisce i problemi quando si raggiungono i 35 gradi: «Si bloccano gli impianti di raffreddamento»

Treni, altro disastro, la colpa è del caldo e delle intemperie: più di quaranta le corse coinvolte sulla Milano Chiasso.

Trenord anche ieri mattina ha interrotto parte dei collegamenti tra Como e Chiasso, come già successo giovedì e lunedì.

Il motivo secondo l’azienda è «il caldo torrido di questi giorni che ha causato guasti ai treni più datati: gli impianti di raffrescamento vanno in blocco in presenza di temperature superiori ai 35 gradi».

Sono stati 11 i treni in partenza da Garibaldi a non raggiungere la prima cittadina svizzera, altri 12 nell’altra direzione sono partiti solo da Como. Peggio rispetto agli scorsi giorni della settimana.

Tra Como e Milano, Trenord ha fatto viaggiare dei Caravaggio, convogli a due piani più moderni, che però non possono infilarsi nelle gallerie verso la Svizzera. Sulle linee ferroviarie non ci sono altri mezzi da impiegare, la flotta ha bisogno di essere rinnovata. Si aggiunga che ci sono necessità stringenti anche su altre linee lombarde.

Gli ostacoli per i pendoari

La beffa secondo i pendolari frontalieri è che ieri mattina non faceva così tanto caldo, anzi, le perturbazioni in arrivo sulla Lombardia hanno fatto scendere il termometro. Tanto che poco dopo le dieci ci sono stati forti nubrifragi diffusi in tutta l’area tra Como e la metropoli. Complice la grandine un guasto alla stazione di Seregno ha paralizzato le linee per diverse ore, fino al primo pomeriggio.

Sempre sulla Milano Chiasso abbiamo così contato 15 treni che hanno subito ritardi fino a 40 minuti, per un tragitto complessivo di circa un’ora. Due convogli si sono fermati a metà. Ci sono state altre due cancellazioni per manutenzioni straordinarie ai treni e due per altri guasti. L’elenco dei disservizi letto dall’app di Trenord è davvero lungo. I treni italo svizzeri Tilo invece, come al solito, si sono salvati.

I tragitti alternativi e i percorsi variati sono stati comunque difficoltosi. Da Saronno, Lambrate, Rho, Centrale, a causa delle infrastrutture sono state molte le soppressioni e i minuti di ritardo.

I pendolari si dicono sconsolati. «Possiamo capire l’emergenza – così ragiona Giorgio Villa, uno dei cittadini referente del comitato pendolari per la linea S11 - ma consapevole di un ostacolo tecnico l’azienda ferroviaria ha il dovere contrattuale di di dare continuità al servizio. Bisogna mettersi d’accordo col Ticino, fare intervenire Regione se è il caso e far proseguire i convogli oltre Como fino a sera. Il materiale rotabile non può non esserci, non sappiamo altrettanto del personale». L’azienda ha sempre negato che nel periodo delle ferie estive ci siano grossi problemi con i turni degli addetti.

I rincari sui biglietti

Un altro fatto che non rende troppo contenti i pendolari è il prossimo aumento dei prezzi. Da settembre scattano per gli aggiornamenti Istat anche i nuovi aumenti dei biglietti e degli abbonamenti, per i treni pari a circa il 4%, esattamente come già accaduto nel 2022. In ultimo i bonus di agosto, calcolati sui ritardi accumulati dai treni a maggio.

Nell’elenco delle corse che beneficiano dello sconto non figurano le direttrici comasche. Non bastasse lunedì 24 luglio tra le 9 e le 13 c’è sciopero, l’agitazione dovrebbe coinvolgere la Como lago e la Canzo Asso, non la linea per Chiasso.

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