Troppe pastiglie da ricordare? Ora ci pensa il farmacista

Salute Si chiama “deblistering” e consiste nello scartare e dosare i farmaci. Al via la sperimentazione: «La finalità? Aiutare i pazienti cronici anziani»

Como

Si chiama “deblistering” i farmacisti, tolti dalle scatole i medicinali, preparano il ricettario della settimana.

Tra le tante nuove prestazioni ed esami offerti dalle farmacie dei servizi a Como ne è sbarcato uno nuovo. I destinatari sono soprattutto i tanti pazienti cronici anziani che debbono prendere diversi farmaci ogni giorno, anche più di cinque. Per evitare che si confondano, per non sprecare o lasciare scadere capsule e pillole, è possibile domandare al bancone di preparare la cura settimanale e quindi quella mensile. I farmaci a quel punto vengono tolti dalle confezioni, inseriti in un apposito contenitore che viene consegnato al paziente, mentre il resto dei medicinali viene conservato dai farmacisti per la successiva consegna.

Questione di manipolazione

Guardando il sito di FederFarma a Como questa novità è in uso per esempio alla farmacia Santa Teresa e in pochi altri presidi della nostra provincia, per esempio Tavernerio e Maslianico. «Questa possibilità è già partita da tempo all’estero, da noi da poco – spiega la titolare Anna Maria Buzzi – la finalità è aiutare i pazienti cronici anziani nella gestione delle diverse terapie, perché tutti seguano bene tempi e modi. Da noi ha un costo, pari ad un caffè al giorno». In centro l’unica altra farmacia, sempre stando a FederFarma, che propone questo servizio è la farmacia Tioli. La versione qui è ancora più pilota, embrionale spiegano dal banco, ma serviti i pazienti cronici anziani l’obiettivo, di lungo termine, è anche quello di evitare gli sprechi. Come noto infatti tante scatole di farmaci non contengono il corretto numero di pillole prescritte dai medici e che servono ai pazienti, così spesso i rimanenti vengono buttati, i più scadono.

«Fino a poco fa il deblistering era una prassi non accettata in Italia – spiega Giuseppe De Filippis, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Como – per ragioni igieniche e di sicurezze, togliere le pastiglie della confezioni rende necessaria una manipolazione. Ora ci sono linee guida e permessi, almeno per le terapie dei cronici e può diventare una soluzione intelligente».

Patologie e medicinali

Il tema non è di poco conto, occorre pensare che nella nostra provincia vivono 241mila pazienti cronici, un cittadino su quattro, quasi 11mila soffrono di più di tre patologie, è un consumo massiccio di medicinali, si calcola che una quota non minoritaria di pazienti prenda pillole e capsule in maniera discontinua e non corretta. Anche per la restante popolazione la vendita al pezzo può diventare una soluzione anti spreco.

In questi ultimi mesi le farmacie, chiamate come da vecchia riforma farmacie dei servizi, hanno molto aumentato le prestazioni che possono erogare ai pazienti, le più a pagamento, altre gratuite dietro ricetta medica per esempio ai pazienti cardiopatici. Tra vaccini, holter, screening, tamponi e elettrocardiogrammi questi presidi stanno diventando dei piccoli centri medici.

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