Troppi taxi boat. La Navigazione: «Sicurezza a rischio»

Lago «Traffico eccessivo, soprattutto in estate. Ci aspettiamo che le regole siano uguali per tutti». In provincia oltre 150 società, un terzo sono a Como

Troppi taxi boat, per la Navigazione c’è un problema di sicurezza e di concorrenza sleale. Negli ultimi anni le licenze sono esplose, sono 154 i noleggiatori di barche iscritti alla Camera di Commercio. Tra Sant’Agostino e la Marina 1, mal contate ci sono online più di una quarantina di offerte private per fare un tour sul lago. Con prezzi peraltro difficilmente accessibili, visto che si parte da 300 euro all’ora e non è difficile spenderne alcune migliaia per un tour. Molte di queste attività, stando alle testimonianze, avvicinano la clientela in maniera poco trasparente e non regolare. Il settore è una giungla, mancano le autorizzazioni e la concorrenza ha portato anche a degli episodi di violenza tra diportisti.

Una questione di regole

«Per noi il problema in alta stagione è legato soprattutto alla sicurezza – spiega il direttore centrale della Navigazione laghi Alberto Chiovelli –. È complicato gestire in acqua le interferenze con i natanti privati visto il grande traffico soprattutto d’estate. Come ente di trasporto pubblico abbiamo tanti obblighi e dobbiamo seguire normative anche molto severe, dalla manutenzione delle imbarcazioni alla formazione del personale. Nel settore ci aspettiamo che le regole siano uguali per tutti».

E invece spesso non lo sono, nel privato norme e controlli sono carenti. Sicurezza a parte al pontile è stata segnalata la presenza di operatori con giubbe simili a quelle usate dagli addetti della Navigazione, persone che propongono ai turisti stranieri tour in barca privati. Ai capitani in servizio sui battelli, la Navigazione ha chiesto di monitorare il traffico dei taxi boat, la presenza di barche inadatte e di manovre pericolose. Spesso le barche noleggiate vengono guidate direttamente da turisti alle prime armi.

«Abbiamo concordato con Prefettura e Capitaneria un nostro contributo – spiega ancora l’ingegner Chiovelli – per dare elementi utili al controllo della situazione. Tutto il territorio dovrebbe pensarci. Perché il problema alla fine riguarda la sicurezza della cittadinanza, siano essi natanti, passeggeri dei nostri battelli o dei turisti sui taxi boat privati». L’argomento tocca quindi la sicurezza in acqua.

L’Aeroclub costretto a fermarsi

Il traffico nel lago nell’ultimo lustro è aumentato esponenzialmente, basti pensare che le imbarcazioni in primavera e in estate creano un moto ondoso significativo, mai visto prima, tale da costringere l’Aeroclub a tenere chiuso il sabato e la domenica. Negli ultimi anni i dati camerali raccontano di un numero crescente di iscrizioni da parte di noleggiatori di barche con o senza conducente. Al mese scorso ne risultano esattamente 154 in provincia di Como, di cui 53 presenti in città. Sul totale 59 fanno solo noleggio, 89 offrono anche il conducente, mentre sei risultano avere una attività anche marittima.

Infine come tema secondario c’è quello del decoro urbano. Csu ha chiesto nei giorni scorsi via mail ai possessori del posto barca in Sant’Agostino di attenersi alle regole per quanto riguarda approdi e ormeggi. Non sono consentiti carrelli o strutture oltre misura, quando invece al molo spesso si vedono tubi, bancali e pneumatici per attraccare le imbarcazioni.

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