Tutti contro Rapinese. FdI: «Cerca la rissa». Gaddi: «Scene deliranti». Braga: «Arrogante»

Comune Le opposizioni, da destra a sinistra, attaccano il sindaco per la lite con le mamme

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«La postura e l’aggressività verbale mostrati da Alessandro Rapinese si addicono maggiormente a qualcuno in cerca di rissa piuttosto che ad un sindaco che si rivolge a cittadini». Così in una nota il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Stefano Molinari e il capogruppo in consiglio Lorenzo Cantaluppi, dopo la lite e le urla nella sala del consiglio comunale tra il primo cittadino e un gruppo di genitori, che protestavano contro la chiusura di due asili nido. «Sembra proprio - aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia - che Rapinese, spintone dopo spintone, sia alla costante ricerca della rissa con un numero sempre crescente di comaschi: oggi sono le mamme e i papà definiti con sprezzo “poveracci” per aver “osato” protestare contro la chiusura di due asili nido».

«Abbiamo assistito nell’aula del consiglio comunale a una delirante e indecorosa e sceneggiata – interviene il coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi - indegna anche del peggior avanspettacolo. Mi chiedo con quale dignità giunta e consiglieri di maggioranza si rendano complici, con il loro silenzio, di questa triste pagliacciata che sfregia l’immagine dell’intera città. Mi auguro, invece, che i cittadini continuino a protestare, perché la chiusura di un asilo nido è sempre il fallimento più grave sul piano politico, umano e simbolico, che colpisce il più alto e nobile dei diritti di cittadinanza. Soprattutto a Como, dove il servizio è sempre stato un’eccellenza».

«Si è espresso davanti a dei genitori in maniera imbarazzante - dice Paolo Martinelli, ex consigliere comunale del gruppo Rapinese sindaco - Mi sono vergognato, ha un comportamento che non rispetta Como. Io rispetto Rapinese, fa il suo programma. Ma il suo modo di porsi lo sta allontanando dai cittadini».

Anche la capogruppo del Pd alla Camera interviene sulla protesta delle mamme contro la chiusura di due asili nido. «Quello che è più grave - sostiene Braga - è l’atteggiamento arrogante e insofferente con cui il sindaco Rapinese urla in faccia alle mamme e ai papà, in qualche caso con in braccio bambini piccolissimi, che esprimono la loro contrarietà e chiedono spiegazioni, non nelle stanze chiuse o a un numero di cellulare privato, ma in un contesto pubblico e istituzionale». Le scene viste a Palazzo Cernezzi secondo Braga sono «inquietanti». «A qualcuno potrà sembrare un atto di forza – commenta ancora Braga - a me sembra invece tristemente solo una grande prova di debolezza: quella di non essere in grado di affrontare le critiche e la dialettica in modo civile e maturo». «Chissà se almeno questa volta - conclude - qualcuno che è più vicino al sindaco Rapinese sentirà il bisogno di porsi qualche domanda e magari di chiedere scusa. Non per fare un favore al Pd o alle opposizioni, ma alle persone che hanno dato loro fiducia e a tutti i cittadini che dovrebbero rappresentare; con disciplina e onore, come dice la Costituzione».

Il consigliere regionale dem Angelo Orsenigo chiede al sindaco «di scusarsi per le sue frasi inammissibili». «Amministrare una città e rappresentarne la comunità impone anche un obbligo di rispetto – dice Orsenigo - delle altre forze politiche di minoranza e delle voci dei cittadini che hanno diritto a opinioni contrarie».

La segretaria provinciale del Pd Carla Gaiani parla di «tracontante boria», mentre Verdi e Sinistra Como esprimono solidarietà alle famiglie coinvolte nei provvedimenti «ingiustificati e deleteri» portati avanti dal Comune.

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