Ubriaca, abbandona la figlia in viale Geno per appartarsi con un uomo

Il fatto Identificata dalla polizia una madre russa di 40 anni residente nel Milanese. È accusata di atti osceni e abbandono di minori: la figlia affidata a una vicina di casa

La cosa più triste della giornata di domenica in viale Geno, racconta chi ha assistito alla scena di cui stiamo per parlare, è stata sentire una bambina di appena dieci anni, residente con la madre a Segrate ma in gita in riva al Lago di Como, dire di non voler più tornate a casa con la mamma, «perché lei si comporta male». Il resto di questa storia conclusa con una denuncia per ipotesi di reato lunga una pagina, è altrettanto avvilente.

Una madre russa di 40 anni è stata identificata dalla polizia – e poi segnalata alla procura – per abbandono di minori, atti osceni in luogo pubblico, rifiuto a fornire indicazioni sulla propria identità, ma anche per essere stata trovata sprovvista di documenti e, buon ultimo, anche per ubriachezza molesta, contestazione quest’ultima che è solo amministrativa.

La ricostruzione

La figlia, lo diciamo subito, con il parere positivo del magistrato competente presso il Tribunale dei Minori di Milano, è stata affidata ad una vicina di casa (sempre residente a Segrate) di origine ucraina e regolare in Italia. Tutto è avvenuto nel pressi del Lido “Giulietta al Lago” a Villa Geno, dove la donna russa e la figlia si trovavano dal pomeriggio di domenica. La mamma, che i presenti raccontano come intenta più a consumare alcol che a badare alla figlia, già nel corso nella giornata aveva più volte lasciato sola la piccola, appartandosi con un uomo e abbandonando la ragazzina nel locale.

Alle 19, poi, la situazione è ulteriormente peggiorata tanto da rendere necessario l’intervento delle volanti della polizia. La madre, sempre più ubriaca, si era infatti allontanata di nuovo questa volta senza più tornare indietro. La polizia – nel frattempo sopraggiunta in viale Geno – ha dovuto attendere 40 minuti prima di rintracciarla seminuda, con l’intimo in vista e ammiccante anche nei confronti degli agenti che stavano intervenendo, ad un centinaio di metri da dove la bambina era stata lasciata.

Decisivo è stato anche l’intervento dei dipendenti del Lido “Giulietta al lago” che hanno intuito quanto stava avvenendo, avvicinandosi alla piccola in lacrime per poi consolarla e chiamare i soccorsi. La bambina, che compirà gli 11 anni a novembre, è stata coccolata e poi, come detto, con il benestare del tribunale dei Minori di Milano, affidata ad una sua vicina di casa in quel di Segrate che già la conosceva.

Identificata in questura

La mamma al contrario, che è stata portata in Questura per essere identificata e poi denunciata a piede libero (si tratta di una russa classe 1981), ha pure cercato di “ribellarsi” non fornendo le proprie generalità agli agenti. Ma un aiuto in tal senso, decisivo per l’identificazione, l’ha dato direttamente la piccola, indicando ai poliziotti il nome del genitore.

Le accuse come detto sono lunghe a partire dall’abbandono di minori – ovviamente – ma anche dagli atti osceni in luogo pubblico, tra l’altro commessi davanti a molti bambini con le famiglie che affollavano (di domenica pomeriggio) viale Geno.

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