Alle società sportive dilettantistiche di Como arriva un ultimatum da Palazzo Cernezzi: «Pagate le bollette dal 2018»

Il caso Mail del Comune a chi ha un campo in concessione: «Avete 30 giorni». La replica: «Mai richieste in questi anni. Calcolate i lavori che abbiamo fatto»

Il Comune batte cassa con una mail inviata alle società sportive dilettantistiche della città, concessionarie degli impianti sportivi legati a calcio e rugby. I club hanno ricevuto una “pec” dal settore Sport, a firma del dirigente Andrea Romoli Venturi, in cui vengono invitate entro 30 giorni a procedere alla voltura delle utenze nei centri sportivi, ora intestate al Comune ma che le società stesse avrebbero dovuto cambiare nel corso degli ultimi cinque anni. Non solo, il Comune chiede «il rimborso dei costi delle utenze sostenuti fino alla voltura».

Si parla di una cifra complessiva vicina a 500mila euro, per cinque anni di sfruttamento degli impianti sportivi comunali interessati dalle concessioni in essere con le società Sagnino, Tavernola, Albate Hf Calcio, Ardisci&Maslianico, Ardita, Cittadella, Libertas San Bartolomeo e Rugby Como.

Contratti fino al 2025

La cifra richiesta dal Comune è importante e le società sono preoccupate dalla ricaduta che potrebbe avere l’interruzione delle utenze più che ventilata – ne scriviamo a parte – dal sindaco Alessandro Rapinese. Parliamo di concessioni del 2018, che andranno in scadenza nel 2025, per strutture ereditate in condizioni spesso al limite. Campi senza manutenzione, spogliatoi-container, caldaie non funzionanti e contatori che girano anche quando le docce non funzionano. E c’è chi aspetta da molti anni lavori per il rifacimento del manto, degli spogliatoi e dell’impianto di illuminazione. Qualcuno, a proprie spese, ha cercato di porre rimedio con migliorie, e ora chiede che almeno vengano messe in compensazione nella trattativa con il Comune.

La posizione del Rugby Como

I club si sono riuniti per discutere, l’obiettivo è avere un incontro con il sindaco per illustrare la situazione. Senza andare allo scontro, ma anche con molta determinazione e puntando su motivazioni anche “morali”, considerata la funzione sociale che svolgono con i loro duemila tesserati.

L’incontro ha visto assente il Rugby Como - concessionario dal 2012 del “Belvedere” di Camerlata - che è però l’unica società a uscire allo scoperto con un comunicato a firma del presidente Michele Cerbo: «Dal 2018 in avanti non è più stato richiesto alla nostra società il conguaglio delle utenze - si legge - Tuttavia, abbiamo accantonato a bilancio nel corso degli ultimi cinque anni quello che potevamo ragionevolmente prevedere che ci venisse chiesto di pagare, il tutto senza però mai ricevere nel corso di questi anni alcuna quantificazione da parte dell’amministrazione comunale, né avere mai avuto evidenza degli effettivi consumi di energia, acqua e gas malgrado le nostre plurime e reiterate domande in tal senso».

«Siamo consapevoli – continua il Rugby Como - di aver reso in questi anni un servizio anche ad altre società sportive e vogliamo continuare a farlo nella massima trasparenza e fiducia reciproca nell’ambito del nostro rapporto con l’amministrazione comunale alla quale pagheremo, fatti i conti di dare/avere, quanto dovesse risultare dovuto, ma alla quale chiediamo anche di intervenire sulla struttura dando esecuzione ai progetti già approvati e di rinnovare la concessione per un periodo di tempo congruo, che ci consenta di fare quegli investimenti che sinora sono stati rimandati».

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