Un comasco a capo della Procura. Astori indicato al Csm all’unanimità

Giustizia La commissione incaricata di esaminare i candidati non ha avuto alcun dubbio. La concorrente, l’attuale responsabile di Verbania, aveva indagato sulla funivia del Mottarone

Il prossimo procuratore capo di Como sarà, quasi sicuramente, un comasco. I membri della quinta commissione del Csm, incaricati di analizzare le candidature arrivate per il ruolo di dirigente dell’ufficio inquirente cittadino, non hanno avuto alcun dubbio e hanno indicato all’unanimità Massimo Astori quale futuro procuratore capo. Una scelta tutt’altro che scontata, perché sulla carta il magistrato che aveva più “punti”, per via di un precedente incarico dirigenziale in scadenza proprio nei prossimi mesi, era l’attuale capo della Procura di Verbania Olimpia Bossi.

La candidatura

A ribaltare pronostici e calcoli aritmetici sono state le audizioni a cui i vari candidati sono stati sottoposti un paio di settimane fa a Roma, al termine delle quali i membri della commissione si sono ritrovati d’accordo a segnalare al Plenum del Consiglio superiore della magistratura il nome di Massimo Astori. A Como il dirigente della Procura manca ormai da fine settembre dello scorso anno. Ben quindici mesi di assenza da quando, cioè, l’allora capo Nicola Piacente è diventato procuratore di Genova e si è trasferito in Liguria.

Dall’inizio di quest’anno lo stesso Astori è diventato procuratore facente funzione, in quanto magistrato con maggiore anzianità di servizio attualmente in carica nell’ufficio inquirente cittadino. Anno che ha permesso allo stesso magistrato di predisporre un progetto organizzativo, per i prossimi anni, che evidentemente ha saputo convincere i colleghi della commissione del consiglio superiore della magistratura.

In realtà, come detto, appena diventati noti i nomi dei vari aspiranti all’incarico lariano, quasi tutti hanno dato per scontato che la scelta dovesse cadere su Olimpia Bossi. Innanzitutto perché ha al suo attivo otto anni di dirigenza in quel di Verbania. Poi perché, in mancanza di un ufficio direttivo, sarebbe destinata a “retrocedere” al ruolo di sostituto. La dottoressa Bossi, originaria di Busto Arsizio, è diventata nota un paio di anni fa in quanto procuratrice dell’indagine sul disastro della funivia Stresa-Mottarone. Massimo Astori, dal canto suo, è nato e cresciuto a Como. Ha studiato al Liceo Giovio e dopo aver svolto numerose delicate inchieste alla Procura di Busto Arsizio, si è trasferito sul Lario dove lavora da oltre 25 anni.

Risposta importante

L’indicazione all’unanimità del nome di Massimo Astori quale candidato più adatto al ruolo procuratore capo di Como, è un segnale importante perché arriva in un momento decisamente particolare, nel quale alcune trasmissioni televisive e un sostituto procuratore generale hanno deciso di mettere sotto accusa la correttezza delle indagini sulla strage di Erba. Com’è noto Astori, che peraltro può contare su una percentuale altissima di condanne per i fascicoli che decide di portare a processo, chiese e ottenne l’ergastolo per i coniugi Romano. L’ultima parola spetterà ora al Plenum del Csm. La decisione è attesa per il mese di gennaio.

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