Un vescovo di Como cardinale. L’ultimo risale a 336 anni fa

La storia Bisogna fare un salto indietro di 128 anni per arrivare alla nomina cardinalizia del beato Andrea Carlo Ferrari

La creazione cardinalizia di monsignor Oscar Cantoni non sarà una novità assoluta per la Diocesi di Como. Non si tratta, infatti, del primo vescovo a essere elevato al cardinalato, anche se non si tratta certo di una consuetudine e i precedenti vanno ricercati indietro nel tempo. Bisogna fare un salto indietro di 128 anni per arrivare alla nomina cardinalizia del beato Andrea Carlo Ferrari, cui è dedicato il Centro pastorale in viale Cesare Battisti a Como e che sedette sulla cattedra di Sant’Abbondio dal 1891 al 1894. Il 18 maggio di quell’anno, papa Leone XIII ne annunciò la porpora mentre ancora si trovava a Como, ma soli tre giorni più tardi lo nominò arcivescovo di Milano, dove poi rimase fino alla morte, il 2 febbraio 1921.

Anche l’immediato successore di Ferrari, Teodoro Valfrè dei Conti di Bonzo, che fu a Como dal 1895 al 1905, venne creato cardinale, ma solamente nel 1919, quando, dopo aver lasciato la sede di Como, era stato arcivescovo di Vercelli e poi nunzio apostolico in Austria.

L’ultimo in ordine cronologico, dunque, ad essere elevato cardinale da vescovo di Como, prima di monsignor Cantoni, fu Carlo Stefano Anastasio Ciceri, che guidò la Diocesi dal 1680 al 1694. Il 2 settembre 1686 fu creato cardinale dal Beato Innocenzo XI, unico pontefice comasco, probabilmente per saldare un debito di riconoscenza verso la propria diocesi di origine. Qualche decennio prima, fu vescovo a Como un altro cardinale, Desiderio Scaglia. Guidò la diocesi dal 1622 al 1626 e vi giunse dalla sede lucana di Melfi e Rapolla, alla guida della quale, l’11 gennaio 1621, era già stato creato cardinale da papa Paolo V. Dopo soli quattro anni fu chiamato a Roma da papa Urbano VIII Barberini per ricoprire diversi uffici.

I pochi altri casi di vescovi di Como insigniti della porpora si trovano a partire dal XV secolo, quando Gerardo Landriani Capitani, alla sede episcopale lariana dal 1437 al 1445, fu creato cardinale da papa Eugenio IV nel concistoro del 18 dicembre 1439. La porpora giunse a pochi giorni dalla mediazione - che vide giungere a Como anche San Bernardino da Siena - tra le famiglie dei Vittani e dei Rusconi, che sotto il governo di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, portò alla “Pace di Santa Lucia” il 13 dicembre.

Mezzo secolo più tardi gli annuari della diocesi rendono conto di una nomina incerta, quella di Branda Castiglioni. Vescovo di Como dal 1466, sembra che nella primavera 1487 fosse stato creato cardinale “in pectore” da papa Innocenzo VIII, ma il 15 luglio il prelato morì improvvisamente, senza che la nomina fosse stata annunciata e pubblicata. Gli furono comunque tributati gli onori funebri che sarebbero effettivamente spettati ad un cardinale.

Certa, invece, è la creazione cardinalizia di Antonio III Trivulzio, avvenuta il 28 settembre 1500 ad opera di papa Alessandro VI. Vescovo di Como dal 1487 fino alla morte, avvenuta il 15 luglio 1508, durante il suo episcopato avvennero le apparizioni mariane di Gallivaggio (10 ottobre 1492) e di Tirano (29 settembre 1504).

Cardinale fu anche l’immediato successore di Antonio, Scramuzza Trivulzio. Egli resse la Diocesi dal 1508 al 1518, un anno dopo essere stato creato cardinale da papa Leone X e un anno prima di essere trasferito a Piacenza come amministratore apostolico, incarico che lasciò nel 1527 per divenire camerlengo del collegio cardinalizio.

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