Undici parrocchie e 400 volontari: mobilitazione a Como per i senzatetto

Solidarietà Da Albate a Lora, il successo dell’accoglienza diffusa e del progetto “Betlemme”. Crescono il numero delle comunità coinvolte e quello dei posti letto a disposizione degli utenti

Quasi 400 comaschi in undici parrocchie cittadine si danno da fare per accogliere i senzatetto.

Parallelamente al dormitorio attrezzato per l’emergenza freddo in via Borgovico, grazie alla Caritas le parrocchie sono impegnate nell’accoglienza diffusa dei senza fissa dimora. Gruppi di trenta, massimo quaranta cittadini hanno allestito degli spazi offerti dalla chiesa per dare una casa in totale a 25 persone bisognose. Sono due, massimo quattro senzatetto a turno, in maniera tale da includere meglio gli ospiti e non creare difficili concentrazioni. Il progetto Betlemme sta mettendo delle generose radici nella nostra città.

L’esperienza

«Abbiamo allestito ad Albate le aule dove una volta si faceva la catechesi – racconta una volontaria, Aldina Arizza, preside in pensione – ci sono due stanze, per un totale di cinque posti di cui uno resta libero in caso di necessità. Accanto c’è il bagno con la doccia. Siamo circa quaranta volontari, mettiamo a disposizione il nostro tempo. A turno, senza pesare sempre sulle stesse persone, garantiamo l’accoglienza agli ospiti che tornano la sera. Mentre al mattino il cambio apre le porte e prepara se serve le colazioni. La partecipazione nei quartieri è grande». Con una collaborazione tra le parrocchie, nel caso serva scambiarsi informazioni e suggerimenti. Per esempio alcuni volontari sono andati a Lora e Grandate, due parrocchie che da quest’anno hanno dato la loro nuova adesione.

«Anche qui si sono attivati una quarantina di volontari, penso sia un bel segnale – spiega don Aldo Milani proprio dalla parrocchia di Lora –. Hanno approntato un ricovero negli spogliatoi del campo sportivo, dove una volta si cambiava l’arbitro. Ci sono servizi e docce, è una bella soluzione seguita da tante persone. Sono entusiasti. Ospitano in tutto e per tutto due signori bisognosi che sono venuti anche alla nostra messa di Natale».

«È una bella esperienza - dice Pietro Gugliemetti –, noi volontari a Lora siamo felici. L’accoglienza va dalle otto di sera alle otto di mattina, la domenica ci si sveglia più tardi. Durante le feste i due ospiti, delle brave persone, sono rimaste sempre con noi». Lo sforzo compiuto dalle parrocchie è condiviso con l’amministrazione comunale che vorrebbe evitare concentrazioni nel dormitorio allestito in via Borgovico. Oltre a Lora e Grandate partecipano le parrocchie di Tavernola, dei Santi Giacomo e Filippo per Monte Olimpino, Ponte Chiasso e Sagnino, la Comunità che riunisce Sant’Orsola, Garzola e Sant’Agata, ancora Albate, Muggiò, la Beata Vergine del Bisbino per Cernobbio, piazza Santo Stefano e Maslianico, quindi Tavernerio, Solzago, Ponzate, San Giuliano, Sant’Agostino, Civiglio e Brunate e San Fedele in centro.

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Il cerchio dunque si sta allargando anche oltre la città. «Abbiamo aumentato il numero delle parrocchie aderenti e il numero dei posti letto a disposizione - spiega Beppe Menafra, responsabile del progetto Betlemme ed anche di Porta Aperta sempre per conto della Caritas – i volontari che danno il supporto sono davvero tanti. Non è sempre facile, in particolare facciamo fatica a trovare i giusti abbinamenti. Le giuste persone che devono condividere la sistemazione andando d’accordo. È più semplice con gli ospiti che già da tempo conosciamo».

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