“Uomo ghepardo”: martedì il funerale
Da eccentrico a mito social

Como: Aldo Capoferri se n’è andato all’età di 91 anni

I bambini lo guardavano con un grande sorriso, perché sembrava un personaggio dei cartoni animati, uscito dallo schermo per loro.

Certi adulti lo prendevano in giro, perché gli eccentrici, da sempre, destano prima lo scherno quando non si riesce a capire perché.

Perché un uomo adulto dovrebbe vestirsi di tessuti maculati dalla testa ai piedi? Perché?

L’uomo ghepardo non aveva un perché: era semplicemente il suo modo di essere. Bastava approcciarlo per scoprire che si trattava di un uomo sicuramente eclettico, ma ben consapevole dello stupore che destava, e anche dell’ammirazione perché ci vuole un grande coraggio e anche molta fantasia per andarsene in giro così, con sprezzo del ridicolo.

E non rifiutava una foto e un sorriso con quelli che diventavano immediatamente suoi fan. E allora non era più “L’uomo ghepardo” (per qualcuno “L’uomo leopardo”, con la stessa approssimazione dell’incontro con una creatura misteriosa), ma Aldo.

Aldo Capoferri si è spento ieri, a 91 anni, suscitando un profondo cordoglio in città, una città che aveva rallegrato con la sua semplice presenza. Tanti rimanevano a bocca aperta incrociandolo nelle vasche della Città Murata, oppure quando sedeva al tavolino del bar Caffè Caffè, in via Luini, una vera e propria “base inoperativa” prima di tornare a casa a Sagnino, dove era arrivato dalla sua Brescia.

Si godeva la sua pensione dopo avere fatto diversi lavori, anche per la Rivarossi, la mitica fabbrica di trenini “di casa”. Nessuno sa dire, con precisione, quando sia apparso la prima volta così agghindato, ma il passaparola attorno a quell’omone dalla faccia simpatica e vivace e dal vestiario incredibile sviluppò velocemente un vero e proprio culto, tanto che un gruppo Facebook a lui dedicato - I fan dell’Uomo ghepardo di Como – conta più di tremila iscritti.

A renderlo una vera e propria celebrità anche fuori dagli stretti confini della convalle contribuì qualche anno fa un articolo, naturalmente corredato di foto, che gli dedicò il sito online del quotidiano “La Repubblica”.

La pagina su facebook che già arruolava tanti fan quel giorno balzò in pochi minuti da 2300 a 2600 iscritti.

E proprio dal gruppo è arrivata la triste notizia, data dal nipote Oscar, della scomparsa di Aldo che era malato da tempo. L’ultimo saluto domani pomeriggio alle 15 alla chiesa di Sagnino. Senza Aldo Capoferri, senza l’Uomo ghepardo con la sua risata, il suo sorriso, il suo modo di essere libero, Como è (ancora un po’) più triste.n
Alessio Brunialti

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