Varese vuole scippare il Palaghiaccio: la furia di Rapinese

Il progetto Crescente pressing degli enti locali varesini ma il sindaco comasco ribadisce la fiducia nella Regione: «La loro è una pretesa assurda, fiducia nella Regione»

Varese cerca di fare pressing sul presidente Attilio Fontana (varesino) e sulla Regione Lombardia per ottenere i 25 milioni a disposizione (attraverso fondi Pnrr) per la realizzazione del “Centro Federale della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio” e il sindaco di Como Alessandro Rapinese dice senza giri di parole che una eventuale scelta del capoluogo varesino sarebbe «ingiustificabile».

Lettera dei big varesini a Fontana

Ieri il pressing della città giardino ha avuto la forma della candidatura ufficiale inviata con una lettera firmata dal presidente della Camera di Commercio di Varese Giuseppe Mauro Vitiello, dal sindaco Davide Galimberti e dal presidente della Provincia Marco Magrini con la quale parlano di «visione unitaria e fortemente condivisa per fare del nostro territorio la sede di quel nuovo Centro Federale che la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio dovrà realizzare in Lombardia e per la cui localizzazione la scelta è rimessa alla Regione da lei rappresentata». E ancora puntano al risultato forti del fatto che la «convergenza verso questo obiettivo delle nostre istituzioni come pure delle società sportive rappresenta la migliore premessa perché il territorio varesino possa accogliere il centro». Varese, vale la pena sottolinearlo, ha un palazzetto nuovo di zecca mentre quello di Como, a Casate, è in condizioni precarie ormai da anni al punto che alcune società sportive devono fare parecchi chilometri per potersi allenare. Il vantaggio della scelta “comasca” sarebbe anche quello di riqualificare un’area come quella di Muggiò, che versa in stato di abbandono.

Ieri il sindaco Alessandro Rapinese, che finora sul derby del ghiaccio aveva sempre mantenuto il basso profilo, ha commentato quanto sta succedendo e il rischio di vedersi “scippare” il maxi progetto dai vicini. «Ho un filo diretto con il presidente Attilio Fontana - le sue parole - che, essendo di Varese ed essendone stato anche il primo cittadino, sa bene che le necessità degli sportivi varesini del ghiaccio sono già ampiamente soddisfatte per i prossimi trent’anni (si riferisce alla recentissima inaugurazione del nuovo Palaghiaccio, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, ndr)». E aggiunge: «Essendo un presidente che conosce minuziosamente i problemi del territorio che è stato chiamato ad amministrare, la Lombardia intera, sa anche bene che a Como, contrariamente a Varese che può già contare su un impianto ipermoderno e operativo 24 ore al giorno per 365 giorni, quando nevica siamo preoccupati per la tenuta del tetto e quando c’è il sole il nostro ghiaccio si scioglie». Una struttura, quella comasca, «in una condizione tale da non essere all’altezza degli standard minimi accettabili lombardi».

Poi da Rapinese arriva l’affondo: «Non ho dubbi su quale sarà la sua decisione al di là delle ingiustificabili, inique, egoistiche e ingorde aspettative dei suoi concittadini. Sono certo che la giunta Fontana, che per lo sport in lombardia ha fatto e sta facendo tanto, consentirà ai comaschi di poter continuare a praticare le attività sportive del ghiaccio. Io stesso da ragazzino ho avuto l’onore di indossare la maglietta verde con la rosa camuna bianca e vorrei, come lui, che venisse consentito ad altre generazione comasche di poter fare altrettanto».

Il braccio di ferro

Il primo cittadino di Como, rimarca che il presidente «ha già da tempo nostri elaborati progettualità dettagliate» e pone anche un’altra questione: «Se Varese avrà due altre piste finanziate dal Pnrr, come starà in piedi il projet financing con cui è stata realizzata quella appena inaugurata, che ha fatto un piano economico finanziario per poter vedere ritornare l’investimento? Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e temo che di coperchi, per questa assurda pretesa, oggi Varese non ne abbia».

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