Gran vento e 17 gradi in città: farà caldo fino a Santo Stefano

Il meteo Temperature ancora decisamente sopra la media stagionale. È l’effetto del favonio. Oggi è prevista la giornata più calda, con 18 gradi

Ieri è iniziato l’inverno astronomico, ma quello climatico, che parte all’inizio di dicembre, non ha ancora portato le temperature più fredde dell’anno nella fascia pedemontana.

È il risultato di una concomitanza di condizioni meteorologiche che ai piedi dell’arco alpino permetteranno di trascorrere un Natale con l’aria di primavera: ieri, giornata ventosa, sono state raggiunte temperature massime di 17 gradi nelle ore centrali del giorno. Oggi è prevista la giornata più calda con massime fino a 18 gradi, e le condizioni resteranno sostanzialmente invariate almeno fino a Santo Stefano.

Serate tiepide

«Ci dobbiamo aspettare bel tempo e clima tiepido ancora la prossima settimana - spiega Gianluca Bertoni, ingegnere ambientale e meteorologo - Mentre in pianura le temperature scendono parecchio dopo il tramonto, nella zona pedemontana è arrivato il È e la temperatura oltre a salire parecchio durante il giorno rimane tiepida anche di sera. Al momento l’inverno del 2023 è iniziato solo sulla carta. Dal punto di vista climatologico questo periodo è più simile all’autunno». Per dare l’idea della variazione di temperatura rispetto alle medie di dicembre, il meteorologo prende a riferimento i valori rilevati a 1.500 metri: «A quote basse la temperatura è troppo variabile tra una zona e l’altra ed è difficile dare un valore unico. Posso dire che a 1.500 metri di quota le temperature di questi giorni sono di 8-10 gradi sopra alla norma». Il favonio è un vento caldo proveniente da nord che quando riesce a penetrare porta nelle zone interessate temperature anche molto calde per il periodo e porta via l’umidità, mentre dove non penetra ma scorre sopra, ad esempio in pianura, lascia a livello del suolo delle sacche d’aria fredda invernale. Le raffiche di vento che stanno interessando la fascia pedemontana da ieri mattina proseguiranno irregolarmente fino a domenica mattina. L’origine di questa situazione climatica rimane l’anticiclone subtropicale che aveva portato temperature roventi nella seconda parte dell’estate e aveva mantenuto un clima di fatto estivo fino alla metà di ottobre.

Poche precipitazioni

«L’anticiclone è ancora presente e condiziona pesantemente il clima - spiega il meteorologo - Per il momento non ci dobbiamo aspettare temperature invernali e nemmeno precipitazioni, anche se in questo momento servirebbero. A dicembre abbiamo avuto poca pioggia e concentrata all’inizio del mese, che ha portato a buoni accumuli ma troppo irregolari. Servirebbero piogge diffuse e continue in grado di penetrare nel terreno invece di scorrere via a livello superficiale».

È ancora presto per prevedere il meteo negli ultimi giorni dell’anno e le temperature di gennaio. Saranno possibili deboli precipitazioni, ma niente di consistente. Se dovesse continuare su questo trend è possibile una primavera anticipata come negli anni scorsi. Le cose vanno meglio nelle località sciistiche verso il confine con la Svizzera, dove non dovrebbero mancare deboli nevicate.

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