Via Bixio, accoltellò la fidanzata. La Procura chiede il processo

L’inchiesta Aveva inferto 14 coltellate alla compagna nel loro appartamento in città. Lei si è salvata per miracolo

La procura di Como ha chiesto il rinvio a giudizio di Michael Patellaro, 25 anni, accusato della brutale aggressione a colpi di coltello contro la ex compagna avvenuta in un appartamento di via Bixio. Il rinvio a giudizio verrà discusso in una udienza in cui Patellaro sarà difeso dall’avvocato Livia Zanetti. Le accuse – anche dopo l’interrogatorio chiesto dall’indagato al termine delle indagini preliminari – sono rimaste le stesse, ovvero quelle di tentato omicidio, di maltrattamenti in famiglia (per fatti che precedettero l’aggressione a coltellate) e di resistenza a pubblico ufficiale quando gli agenti delle volanti e della squadra Mobile arrivarono nello stabile di via Bixio per arrestare il sospettato.

Come detto, dopo l’iniziale silenzio, Patellaro nelle scorse settimane aveva chiesto di essere sentito dal pm e aveva in sostanza ammesso le contestazioni, specificando solo alcuni punti sui precedenti episodi di maltrattamenti.

Erano state 14 le ferite «da punta e da taglio» rilevate sul corpo della vittima di quell’agguato, compiuto mentre la ragazza era assopita sul letto. Fendenti che solo grazie alla rottura del coltello permisero alla giovane di sopravvivere nonostante le plurime ferite al collo, al volto, sugli arti superiori, al tronco. Il fatto di sangue era avvenuto il 12 ottobre dello scorso anno in una casa in affitto all’inizio di via Bixio, in uscita dalla città. L’arrestato all’epoca dei fatti conviveva con la ragazza.

In fase di indagine le accuse si sono poi via via allargate arrivando anche a ipotizzare, prima della brutale aggressione, l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia che pare proseguissero da tempo, quella di lesioni, nonché di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni sempre ad un pubblico ufficiale quando, nella sera del fatto di sangue, fermato dagli agenti della Mobile e delle volanti sul pianerottolo della casa e portato in Questura, Patellaro reagì scagliandosi contro la polizia.

Dalle contestazioni mosse, è emerso un quadro di maltrattamenti che proseguiva come detto già da tempo. Dopo essere stata aggredita, la ragazza cercò di difendersi. I colpi, ha poi ricostruito il medico legale, furono inferti in rapida sequenza. Colpi che raggiunsero anche organi vitali. Solo un miracolo e la bravura dei chi si prese cura di lei permise alla giovane donna di salvarsi, dopo essere stata ricoverata a lungo nel reparto di Rianimazione.

Il giovane arrestato – nell’immediatezza dei fatti – aveva detto di aver agito in seguito ad un «malessere interiore» che l’aveva colpito mentre era in cucina a cenare e mentre Erika era assopita nella vicina camera da letto.

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