Via del Dos, 80 disabili senza piscina.Le alternative ci sono, ma non a tutti piacciono

Lo sfratto Domani la riconsegna delle chiavi al Comune: soluzione da trovare entro settembre. E un lettore si chiede perché la cooperativa Colisseum non li ospiti nella sua struttura a Cantù

Il commento di un lettore, a margine delle notizie su via del Dos pubblicate su laprovinciadicomo.it, apre una possibile alternativa per alcuni degli utenti disabili rimasti orfani della piscina comunale che chiude oggi: «Mi permetto di segnalare - scrive Emanuela Carletti - la presenza di Colisseum Cantù, fiore all’occhiello di Colisseum cooperativa... possibile soluzione temporanea in una polemica secondo me un pretestuosa».

Sono un’ottantina i ragazzi con disabilità, anche gravissima, che ogni settimana trascorrevano poche ore in acqua nell’impianto di via del Dos gestito proprio da Colisseum. Che, in quanto onlus proprietaria di una struttura in quel di Cantù (a una decina di km scarsi da via del Dos), sembrerebbe perfetta per offrire una soluzione temporanea all’associazione Thais, a Sociolario e al Centro diurno disabili del Comune.

A scartare questa possibilità è la stessa cooperativa, che fa sapere che la propria struttura è ormai satura e non ha gli spazi e modo per potersi proporre (in effetti il calendario pubblicato sul sito proprio di Colisseum sembra affollatissimo di corsi per abbonati e a pagamento proposti dalla cooperativa). Dunque si riparte da zero. O quasi. Perché - almeno stando da quel che trapela da Palazzo Cernezzi - il Centro diurno per disabili del Comune (15 utenti circa) e la cooperativa Sociolario (una decina di utenti disabili seguiti), che fino a oggi frequentavano la struttura di via del Dos, sarebbero propense a trovare un’alternativa da valutare tra Villa Guardia, Eracle (ritenute entrambe strutturalmente non adatte, però), Olgiate Comasco, Villa Santa Maria a Tavernerio o - extrema ratio, viste le distanze - la piscina di Sim-Patia a Valmorea. Chi resta fortemente contraria allo spostamento e ha già bocciato senza appello sia Eracle che Villa Guardia, è l’associazione Thais che di utenti disabili ne segue oltre una cinquantina.

La guerra sui costi. Il Comune conferma: per le casse pubbliche un salasso da 160mila euro l’anno

Nel frattempo resta confermata la consegna delle chiavi di via del Dos entro la mattinata di domani. Il Comune non torna sui suoi passi, anche perché ad agosto dovrebbero partire i lavori per il rifacimento dell’impianto di riscaldamento della struttura. Intanto dall’amministrazione arriva, ancorché in maniera ufficiosa, una replica al piccatissimo comunicato inviato alla stampa da Colisseum in risposta ai costi per le casse comunali dell’impianto di via del Dos. Due giorni fa abbiamo scritto come la struttura costa ai cittadini comaschi 160mila euro all’anno. Così i vertici della cooperativa: «Il dato economico di 160mila euro è un elemento pretestuoso, che non significa alcunché visto che lo stesso si riferisce alle spese che il Comune paga per tutto l’immobile (cdd1 e cdd2 compresi) e non solo la parte “sportiva”». In realtà così pare non sia. Ad esempio: nell’anno 2017 le utenze complessive di via del Dos hanno sfiorato il costo di 300mila euro. Di cui un terzo a carico dei cosiddetti Cdd (centri diurni disabili) e il restante connesso alla piscina e alla palestra gestite da Colisseum. Totale: 196mila euro, a fronte di un canone girato dalla cooperativa al Comune di 35mila euro. Differenza: 161mila euro.

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